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La recente riapertura al pubblico del Museo Civico di Tolfa segna una traguardo nel percorso di generazioni di studiosi e volontari che si sono impegnati nella conoscenza, nella tutela e nella valorizzazione dei Beni Culturali del territorio tolfetano. La volontà di dotare la cittadinanza di un museo affonda le sue radici in una lunga tradizione: già dal 1955 il Circolo di Cultura di Tolfa aveva promosso la fondazione di un Museo Civico, che venne effettivamente istituito alcuni anni più tardi, nel 1959.Chiostro Museo Civico Questo interessamento locale fu contemporaneamente motore e risultato di una rafforzata vigilanza sul territorio e di una promozione delle attività di ricerca e di recupero di reperti archeologici. In particolare dal 1975 al 1997 la collaborazione tra Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale e Gruppi Archeologici d’Italia, aprì una proficua stagione di attività di ricerca e valorizzazione, concretizzatasi nel recupero di un gran numero di materiali, strappato all’attività degli scavatori clandestini, e in una migliore conoscenza dell’Chiostro Museo Civicoevoluzione storica del comprensorio tolfetano. Negli anni successivi la collezione civica trovò pian piano un appropriato allestimento, grazie all’impegno del Comune e della Regione, in un nuovo apparato espositivo e didattico ultimato agli inizi degli anni novanta.Oggi la raccolta di reperti trova finalmente più ampia collocazione nei locali dell’ex convento dei Padri Agostiniani presso il santuario di S. Maria della Sughera. Tale ubicazione ha avuto indubbiamente il pregio di consentire il recupero e la fruibilità di una struttura storica, per lungo tempo abbandonata, che riveste notevole importanza nella storia del paese: la chiesa e l’annesso convento furono infatti edificati a partire dagli inizi del 1500, per volere di Agostino Chigi, in seguito all’apparizione miracolosa di un’immagine della Madonna presso un albero di sughero. Inoltre il complesso fu teatro del sacrificio di alcuni cittadini di Tolfa durante l’insorgenza antifrancese alla fine del 1700.

Vasellame attico a figure nereDopo i lavori di restauro il chiostro del convento ha riacquistato un’atmosfera raccolta e tranquilla. Attorno ad esso si aprono servizi ricettivi, l’area delle mostre temporanee e un’ampia sala per conferenze deputata ad ospitare iniziative a carattere culturale. L’esposizione è collocata al piano superiore di cui è attualmente visitabile l’ala principale che ospita soprattutto reperti di età etrusca. Particolare attenzione è rivolta all’illustrazione di pratiche cultuali e ad aspetti legati all’archeologia funeraria che rappresentano il filo conduttore di tutto l’allestimento. Hanno trovato quindi collocazione i corredi di tombe provenienti dalle principali necropoli del territorio, tra cui ampio spazio è stato riservato ai materiali provenienti da Pian della Conserva e della Castellina del Ferrone, che si possono annoverare tra i siti più rappresentativi e sicuramente meglio indagati nell’area. Particolarmente suggestiva la ricostruzione di una camera sepolcrale inRicostruzione tomba etrusca nel momento della scoperta scala che ospita all’interno i reperti di una tomba scoperta nel 1995 nella necropoli del Ferrone ricostruendo la loro collocazione al momento della scoperta.

Nei prossimi mesi l’apparato espositivo del museo verrà potenziato con l’allestimento di altre sezioni che consentiranno di evidenziare il mutare del rapporto tra strutture “tipo” e territorio nei vari periodi storici, evidenziando il loro riflesso sugli aspetti legati alle pratiche religiose. Si analizzerà così il rapporto tra ville, santuari e pratiche funerarie per l’età romana o tra castelli e monasteri per quella medievale. Infine per l’età moderna verrà esaminato l’impatto avuto dalle attività economiche legate allo sfruttamento delle miniere di allume. Un “illusione di ricchezza” che determinò la costruzione di imponenti santuari e conventi, come quello della Sughera, e palazzetti signorili la cui evoluzione e costruzione sarà ripercorsa nell’apparato didattico del museo grazie all’ausilio di numerosi plastici. Un museo tematico e allo stessCoppia di anfore attiche a figure nereo tempo un museo della “città e del territorio”, che consenta di comprendere l’evoluzione di dinamiche sociali e religiose attraverso l’interpretazione delle tracce e dei simboli di cui è disseminato il comprensorio dei Monti della Tolfa.

Nel piano superiore trovano spazio anche laboratori atti ad accogliere attività di restauro e di archeologia sperimentale: il museo è infatti impegnato in attività didattiche rivolte a istituti scolastici con iniziative che permettono di apprendere in modo diverso, con una esperienza  diretta e “fuori dai canoni” del mondo antico. I locali all’interno della struttura offrono la cornice ideale per tali progetti, un modo per apprendere la storia esercitandosi tra vetrine e reperti. E’ stato inoltre possibile organizCratere attico a figure nere - Ercole e L'idra di Lernazare gli spazi per ospitare mostre temporanee, corsi e iniziative culturali in genere, in forza di una concezione che interpreta il museo non soltanto come mero contenitore espositivo ma come laboratorio di cultura attivo e dinamico nella vita della comunità e, ci si augura, anche propulsore di nuove iniziative di ricerca sul territorio.
ORARIO DI APERTURA:

GIORNO
Mattina
Pomeriggio
Per maggiori informazioni
Entrata
Uscita
Entrata
Uscita

Museo Civico di Tolfa

L.go XV Marzo 1799

00059 – Tolfa (RM)

Tel. 0766 – 92127

Mercoledì
9,00
13,00
Venerdì
9,00
13,00
Sabato
9,00
13,00
16,00
19,00
Domenica
9,00
13,00
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