Archeologia

 

 
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VERSI DEL  POETA A BRACCIO DOMENICO  ACCIAROLI         TOLFA 22 – O3 – 1912          O1 – O3 – 1998

IL DENARO

Il denaro è  un valore permanente
dove rigira la lascia ’na traccia
E tutti in guardia rimane la gente
e studia il modo per dagli la caccia.

E tanto più non serve la patente
e non si chiude come a la beccaccia
Dato che non c’è il tempo limitato

DEMOCRAZIA

Avete visto la democrazia
con tutti st’anni dove cià portato.
Cià fatto vive tutti in signoria
e mò rivuole quello che cià dato.

Ma al popolo ha attaccato’na malia
come un tumore tanto abbarbicato.
Mo lo vonno estirpa però si dice
che ha allungato troppo le radice.

IL DUBBIO

Le cose che sò viste in lontananza
esatta non si può fa la discrizione.
Sarebbe falsa la testimonianza
si  la facesse pè immaginazione.

E’ per questo ciò poca  rifidanza
nelle consiglie della religione.
Mi sembrano consigli quasi sciocchi
vedere col pensiero e nò coll’occhi.

L’ABBITUDINE

L’uomo c’ha l’istinto naturale
dove nasce le piace l’ambiente.
Ma se presempio non conosce il sale
lo stimolo d’avello non lo sente.

Così lo scapolone è quasi uguale
della moglie l’importa poco e niente .
Ma quello che ce l’ha, se poi le more
lo vedrai morì di crepacore.

TERREMOTO  1980

S’intese appena dir ’’ la terra trema”
questo è accaduto a le terremotate
che in quel momento da una forza  estrema
cinquanta e più paese son crollate.

E qui mò c’è da svolge  ’sto problema
quando se danno certe improvvisate;
vi lascio immaginar quel’è la sorte
chi ha perso casa, figli e la consorte.

E’ la natura che ci fa ’ste torte
d’improvviso le fa queste irruzione
dove  un po’ più piano ove più forte
colpisce quasi tutte le Nazione.

Stavolta ha fatto a noi seimila morte
 da  una parte d’Italia, in meridione
e migliaia so state le bare
lasciando a piagne le persone care
e Balvano non si può ignorare

Nella parrocchia c’era una funzione,
il parroco li stava a preparare
per falle fà la prima  comunione .

La chiesa a un tratto si vide crollare
seppellendo cinquantadue persone,
ventidue l’angiolette e nel vangelo
c’è la speranza a  rivederli in celo.

Centocinquanta salvi per un pelo
così  che ognuno terrorizzato resta
a qualche donna l’è rimasto un velo 
che aveva in chiesa per coprì la testa.

Si trovano di fronte il freddo  e il gelo
con  l’inverno che a forma di tempesta:
chi soccorre un ferito e chi c’ha il morto
senza nessuno che le dia un conforto.

Certo che chi protesta non ha torto
sta fra la neve le giornate sane
senza aver i mezzi di trasporto
per salvare i bambini e le più anziane

Giorno per giorno cresce lo sconforto
sono all’estreme de le forze umane
nessuno sa dov’ è   la preferenza
e tutti quanti chiedono l’urgenza.

Però  se manca la corrispondenza
ti paralizza tutto il movimento
radioamatori  per la sua emergenza
fecero in modo di  fare   uno strumento

Che io non so qual’era la frequenza
ma  da lì funzionò il collocamento
fu un appello così tanto accorato
che a  tutti quanti   ci sospese il fiato.

E il primo soccorso che è arrivato
è  stata l’arma dei carabiniere
che li non si conosce il graduato
chè ognuno sente di farlo il suo dovere.

Poi ci sò l’altre  forze dello Stato
insieme all’operai,l’ingegnere
soldati, forestali e la finanza
so’ tutti uniti in questa circostanza.

Dallì comincia a nasce la speranza
in tutto il territorio Nazionale;
pè  levasse ’sta spina nella panza
dice che non serva l’ospedale

Ma la catena della  fratellanza:
solo così si può  guarì  ’sto male;
ogni italiano ha strappato il mantello
come Francesco fece al poverello.

Anche  Pertini, il vispo vecchierello
nella sua relazione ha dichiarato
che ogni terremotato ad’è un fratello
e c’ha bisogno d’essere aiutato.

In mezzo a la tristezza è l’orfanello
non dev’esse nel mondo abbandonato
nel discorso ci ha fatto capire
che vale molto il fare e poco il dire.

Pure il Papa ha voluto intervenire
che dove passa lascia una emozione
l’unica frase che si fa capire
di accettà tutto con rassegnazione  

Che Gesù Cristo ci  insegnò a soffrire
la Croce ci lasciò per dotazione
e chi abbraccia la Croce col sorriso
s’apre la porta pè  ’nà al Paradiso.

Un personaggio secondo il mio avviso
anzi vi dico quasi d’eccezione
che tutti quanti l’hanno condiviso   
è stato il capo della Commissione

 Con piano elaborato e assai preciso
per  potè migliorar le condizione:
e questo è il Commissario Zamberletti
ch’è il vero padre de li poveretti.

Un’altra ottava fò prima di smette
per salutarli tutti li scampati
tante parole belle si son dette
 spero  che si siano avverate.

Di vederle fiorir tante villette
come fanno  li fiori ne li prati.
E si passo da li vi vengo a trova
sperando di trovarvi a casa nuova .

 

IL  DUBBIO

Se il pubblico che è qui me lo consente
Io tengo un dubbio e vorrei confessarlo
Quando sento parlà li dirigente
Dicono: il contadino è da aiutarlo.

Io li ringrazio che je viene in mente
Ma mi dispiace che  ’n sò bone a fallo.
Si annamo avante cò’ sta presa in giro,
va tutto a beneficio di Palmiro.

IL SANTO  NATALE

Credo che tutti sanno che il Natale
questa grande giornata sia servita.
Pè portarla la pace universale
ch’è la cosa più bella e più gradita.

Perché a stare al mondo cosa vale
se mancasse la pace nella vita.
Però  la pace non ce sta per tutti
perché ce stanno troppe  farabutti.

IL  PASSATO      

Un giorno che ’n ciavevo da fa niente
e  me  sentivo d’esse riposato
tutto dun   colpo m’è venuto  in mente
de ricordà  le cose  del passato.

La prima cosa vi dirò ’l  mio ambiente
io di famiglia povero so nato
e nella povertà io venne avante
e come me ’n ho conosciute tante.

A Tolfa de famiglie benestante
erano si e no ’na quindicina
 ciavevano tutte l’aiutante
e s’arsavano tarde a la mattina.

La gente laboriosa e stimolata
era nella classe contadina
perché fiorente era l’agricoltura
che del paese era l’ossatura .

Il territorio nostro per natura
come vedete è molto accidentato
ma prima non avevano paura
perché veniva tutto lavorato.

Si te toccava un pezzo di pianura
ma  da nessuno veniva invidiato
perché la zona nostra pianeggiante
non era preferita dal bracciante.

Io di ricordi ce  n’avrebbe tante
penso qualcuno che mi sfuggirà
ricordo quando andiede a Piandisante
a aiutà al mi suocero a vangà .

Ciaveva lì sordi pe pagà in contante
Ma nessuno diceva quanto dà
mi dette sette lire e senza spese
la tariffa più bassa del paese

Ma che potevo fà io me le prese
senza fa conosce il malcontento
come fa il marinaio nelle imprese
mette la vela come agisce il vento

Perché sapevo che fra qualche mese
dovevo farlo un grosso pagamento
perché soltanto con la cortesia
puoi acquistarla tanta simpatia.

Io presempio nella vita mia
so stato un tipo sempre un po’ allegrotto.
Incominciai a cantà la poesia
quando  che ancora adero un ragazzotto,

Mi son trovato spesso in allegria
a diciotto anni fu ’l colpo fatale
che morì la mia mamma a l’ospedale.