Pag.1
Pag.2
Pag.4
Pag.5
Pag.6
Pag.7
Pag.8
Walter Bianchi "L'Interpretazione comparativa della lingua Etrusca"
 



LA STELE DI LEMNO

L'unico testo antico che, per grafia e per morfologia, l'Etruscologia ritiene assimilabile a quelli etruschi è, come è noto, l'iscrizione scoperta nel 1885 a Lemno, isola la cui popolazione preellenica, secondo Erodoto (VI°, I37) era pelasgica e secondo Tucidide (VI°, I09) tirrena (ved. H. H. Scullard, Le citta etrusche e Roma, ed. il Polifilo, pag. 36 - trad. B. Maffi).
Tale stele rappresenta un guerriero rivolto verso sinistra, armato d'ar­ma inastata (lancia o dardo) e di scudo.
Nell'insieme scultura ed iscrizione hanno molti punti di somiglianza con
la stele etrusca di Vetulonia detta di "AVELE FELUSKE". (v. interpret. a p. 110).
L'Etruscologia ritiene che le somiglianze linguistiche più evidenti si hanno in sede di confronto tra le terminazioni lemnie Z, EIZ, AI, AITH, ALE, IAL, con le etrusche S, EIS, AI, AITH, ALE; tra i vocaboli lemni AVIZ, ZIVAI, ARAI e gli etruschi AVILS, ZIVAS, ARAS; tra l'espressione lemnia AVIZ SIALKH­VIZ e l'etrusca AVILS SEALKHS (H.H. Scullard, op. cit. pag. 302, nota 7).
I saggi di comparazione che seguono e le connesse considerazioni hanno per base l'esistenza, sostenuta dallo scrivente, d'un legame lessico-morfologico strettissimo tra la lingua etrusca e la lingua latina.
Pertanto, poiché l'Etruscologia linguistica ammette, come è noto, l'esistenza di notevoli affinità tra l'Etrusco ed il Lemnio (1), appare oppor­tuno premettere alla trattazione comparativa etrusco-latina le risultanze della comparazione latino-lemnica effettuata da chi scrive in sede di inter­pretazione della scritta incisa sulla stele sopracitata.
Di tale iscrizione viene esposta la sola interpretazione comparativa pedissequa, rinviando, per ciò che concerne l'analisi specifica dei singoli vocaboli, alle considerazioni analitiche svolte nel corso della successiva trattazione, in sede di interpretazione delle iscrizioni etrusche di dedica.

(1) Cfr. ad es. M. Cristofani "Introduzione allo studio dell'Etrusco", L. Olschki, Firenze, pag. 105.

Il  seguente testo della Stele di Lemno conservata nel Museo Nazionale di Atene) è stato traslitterato dallo scrivente tenendo presente il testo originale  di cui al disegno riportato in "Le città etrusche e Roma" di Polifilo" - grafica Bob Noorda Unimark, 1977, pag. 37. Nota
L'interpretazione etimologica della stele (e delle successive scritte) data l'ardua materia, non è certamente da ritenere priva di errori, pur potendo­si considerare pienamente attendibile il contenuto attribuito ai testi.
STELE DI LEMNO
Traslitterazione:
1°) Sopra la testa del guerriero:MARA. Z . NAV SIALKHEIS  AVIZ EVICTHO ZERONAITH ZIVAI
2°) Vicino alla lancia:
AKER  JAVAR-ZITH VA. MALACIAL : ZERONAI MORINAIL                                                                         
 3°) Alle spalle del guerrieroHOLAIE : Z. NAFTH ZIAZI (die – di (cto)
4°) Nella parte staccata: l° riga da sinistra a destra:
ZIVAI : AVIS : SIALKHVIS : MARALM: AVIZ : AOMAI
5°) Nella parte staccata: II° riga da destra a sinistra:
ROM. HARANTH . ZIVAI : EPIEZIO : ARAI : TIT : FOKE
6°) Nella parte staccata: III° riga scritta a rovescio rispetto alle prime due:
UTO: LAIDZI : FOKIASALE : ZERONAITH : EVICTHO. JOVERONA.

Comparazione col latino:
1°) Marina g(estione) mav(olenda) (a) ci(vitati) allectis avidis evecto gerundae sibi divitiae,
2°) a-ctore juvante dicto vade malaciae gerundae-mirinae 3°) volatile gestione (a) nautis Diadematis,
4°) divitiae avidis ci(vitati) allectis, maris m(edio) avidis "augmentandae" (= augendae),
5°) rumore variando divitiae, epidicum arae dict(um est = dicatum est) (a) Focea.
6°) Uto (= in uso) laedendis focearia lex gerunda est (in) evecto jusjuranda.

Traduzione italiana

Il commercio marittimo dovendo essere preferito dai cittadini deside­rosi, con l'esportazione, di disporre per se di ricchezza, potendo l'ope­ratore giovarsi per iscritto della garanzia di poterne pacificamente dis­porne vita durante mediante la gestione "navigante" ("volatile" = In navi­gazione a vela) da parte dei marinai della Corona, tra i cittadini deside­rosi di benessere, per mezzo del mare desiderosi di aumentarlo, dovendosi diffondere la conoscenza del benessere, l'iscrizione (1) d'una stele è stata decretata da Focea (1).
A coloro che nella (loro) attività (commerciale) potranno essere lesi è applicabile la legge focese da osservarsi in materia d'esportazione.
NOTA
Il vocabolo klArtíE1.1- equivale, come è noto, all'etrusco CIALKHUS
( e simili per struttura: vocabolo, questo, che l'Etruscologia considera un
numerale (decina di CI = 3 ). In merito al significato di "CI-(vitati) allec­tis" attribuito sopra al vocabolo ed all'equipollenza interpretativa
vedere a pag. 55 ( equipollenza tra CELKHLS della FA. 1. 437 ed il lat. "selectilis") ed a pag. 1 e segg. (capitolo relativo ai dadi di Tuscania).
La consonante lemnica corrisponde alla C latina anche quando quest'ultima, nel latino, va pronunziata "dura", per cui , ••                                                                                                             i    4 = EVICTHO
Q "
= lat. "evecto", ablativo di "evectum" = "esportazione".
In merito alle altre corrispondenze fonetiche, quali, ad es., E = I (E­VICTHO = lat. "evecto"), Z = D (ZIVAI = "divai", contrazione di "divitiae"), Z = G (ZERONAI = "gerundae"), N = NN = lat. "nd" (ZERONAI = "gerundae"), O = U (ZERONAI = "gerundae"), A = U (JAVAR = "Juvar") e simili, vedere i cen­ni sui rapporti fonetici etrusco-latini Per il testo lemnico della stele sono stati tenuti presenti, ai fini dell'interpretazione, testo e disegno di H.H. Scullard, "Le città etrusche e Roma", ed. "Il Polifilo", pag. 37. 1969.
(i) O 1 z 3 1 -13 = lat. "epidicum" (o "epidictio") = Atto dimostrativo e quindi "iscrizione", "epigrafe".
"Ara" oltre che altare significa, come è noto, anche "cippo", "stele".

Indietro
Torna su
Avanti