Pag.1
Pag.2
Pag.3
Pag.4
Pag.5
Pag.6
Pag.7
 


LA " TEGOLA DI CAPUA "


Da Tito Livio "Ab Urbe condita" - Libro IV - capitolo 37 (1)
" Furono eletti consoli Caio Sempronio Atratino e Quinto Fabio Vibulano. Quell'anno (2.), a quanto si racconta, accadde un fatto che riguarda popoli stranieri ma che merita d'essere ricordato: la città etrusca di Volturno, quella che è oggi Capua, fu presa dai Sanniti e fu chiamata Capua dal loro condottiero Capi, o, come è più vero­simile, dalla sua posizione in aperta campagna.
Ora essi la presero quando ormai gli Etruschi erano sfiniti dalla guerra e dap­prima furono fatti partecipi della città e delle terre, poi, in un giorno di festa, mentre i vecchi abitanti erano immersi nel sonno e nelle gozzoviglie, i nuovi coloni li assalirono di notte e li trucidarono."

(1) Trad. di M. Scandola - Rìzzoli, 1973.

(2.) C. S. Atratino e Q. F. Vibulano furono consoli nel 423 A.C.

Iscrizione graffita sulla "tegola di Capua"
Interpretazione etimologica pedissequa
( testo traslitterato da "Testimonia linguae etruscae" di M. Pallottino)
…(trasli. framment.)... Zeri thuthcu vacil sibir suri
....Deris Tòtico, "vacante" exibere, seris,
... Derisi dal "Toticus" (supremo Magistrato dei Sanniti), escluso di poter fuggire essendo (noi)ritardatari,
                        letham—sul ci tartiria cim cleva acas ri                                    2
lethum solvo civitate tardi rea (quam) sim collega agens rem.
la morte risolvo con la cittadinanza accusata di aver tardato (a sgombrare: ved. oltre) piuttosto che io sia uno che da schiavo conduce la vita.
                         Halkh Tei vacil iceusuni Sav lasie.                                3
Vallo Dei vacante icendi (sumus) in Samnite Lare.
La protezione d'un Dio mancando, stiamo per essere colpiti nella patria sannita.
Mulu rizile pichas-ri Sav lasies vacil lunasie fase
Mòlito resecabile bigas "ruere" Samnitum laribus, "vacante" lunare facie.
Divenuto rischioso le bighe far correre tra le case dei Sanniti, facendo escludere ciò la faccia (riverbero) della luna,
ichnac fuli-nusnes vacil Savnes itna mulu rizile
igneque folliti nuribus, "vacabile" Samnitibus   itanda (ito, as) mòlito resecabile
e dal fuoco accerchiati con le donne, potendosi vanificare, da parte dei Sanniti, le possibili vie d'uscita, per essere divenute rischiose
pichas siiane vacil, letham sul secuvune marzac saca.
bigas sejugendi vacante, lethum solvo (quam) secubandi murcidusque sagax
le bighe di staccare essendo escluso,  la morte scelgo (piuttosto che) di poltrire in disparte da vile e da furbo.
Isvei tule ilucve apirase letham sul ilucu cuieskhu perpri.                                                                 2.
Irrui tùtulo, illuctavi (et quam) abicere, lethum solvo (et) illuctato perpendere quiescendo
Irruppi sul tetto, ho lottato (piuttosto che) fuggire, risolvo di morire (e) di ponde­rare circa il combattimento (ilucu= Illuctato) riposando.
Ci pen apires racvanies hut zusle rithnai                                                                                           3
Civitate penatium abituris requiendis voto "ducibile" (erat) redinendi! (1)
Dalla città natale stando per essere scacciati, essendo prevedibile di essere lasciati in pace in base al voto (promessa sancita) di poter andarsene spontaneamente,
Tul Tei snuza intehamaithi cuveis cathnis                                                                                        4
Tutela Dei sinenda (erat) intemerandis civibus cudendis
la tutela della divinità doveva consentire, col poter colpire inviolabili cittadini,
marza intehamaithi Ital sacri utus ecunzaitis.                                                                                 5
murcida intemerandis (in) Italia, Sacri usis secundantibus!
azioni vili (contro) degli inviolabili in Italia a coloro che del giuramento (Sacri) hanno usato giovandosene!
Alkhu scuvse rithnai tu Tei ci                                                                                                          6
Aliquanto sicure redinendi, tuta Dei civitas,
Alquanto sicuramente di poter andarsene (essendo) certa della Divinità la cittadinanza,

(1) "Redineo " , in P. Festo= redeo

zusi ea cum siricima nuntheri, eth isuma zusle vai                                                                          1
duci ea cum sicurissima nuntiari, est iussum docile vehis
che di (poter) soggiornare con quella (Sannita) sicurissima fosse annunziato, è stato (invece) ordinato di spontaneamente con i carri
apire nunther: i avt lethaium                                                                                     2
abire nuntiando: i aut lethandum (est)!
uscire intimando; va via o (ti) si deve uccidere!
Vacil ia letham sul nuntheri vacil ia rithnai.                                                                   3
Vacante via, lethum solvo nuntiari, vacante via redinendi.
Preclusa la via, scelgo che mi venga annunziata la morte in luogo della via del ritorno (= della salvezza).
Taeth athene i ca. Perpri celu tulo apirase                                                                      4
Taeda addense it circa. Perpendere selecto tutulo abire (2)
Il  rogo densamente va intorno. Per aver tregua avendo scelto sui tetti di fuggire,
Unia thi turza eskhathce ci. Isum Unialth ara!                                                               5
A Iunone torrenda exscussa est civitas! Iussum (est) a Iunoniale Aruspice

Da Giunone, bruciandola, è stata scacciata(scossa) la cittadinanza! (lo)si è ordinato dall'Aruspice di Giunone!
Epnicei nunthcuciiei turzai rithnai taeiti
Epiniciis nuntiantibus eis, torrendi redinendi tuiti (sumus)!
Con i canti di vittoria con cui da essi si annunzia di bruciarci noi siamo garantiti di poter andar via!

(2) Ca = circa; stesso voc. in Cippo di Perugia (ultima riga).

Ia halkh aper tule aphes ilucu vacil zukhne                                                                         1
Via fallita aperiat tegulum aevis (de) illuctato, vacante scribendis
La via (di scampo) venuta a mancare, informi una tegola, per i secoli, della battaglia in mancanza dell'occorrente per scrivere,
e. l. fa. rithnai tul traisvanec calus zusleva tunein pavinaith                                                                                       2. e(x) l(inea) fa(bri), redinendi tollito, transvadendo, qua calor docile vadit attonde in pavimento,
alla buona (3) di salvarmi essendo impedito, passando dove (qua) il calore facilmente va radendo il pavimento,
acas aphes ci tarti ria ci turza rithnai tula                                                                            3
agens aevis (de) civitate tardi rea (de) civitate torrenda redinendi tollita,
portando nei secoli (notizia) della cittadinanza colpevole (solo) di aver tardato (a sgombrare), della cittadinanza (che) per essere bruciata è stata privata di poter andar via,
snena ziulas travaiuser hivus nithusc rithnai tula hivus travaiuser snena ziulas
sinenda diùtulas transvehere vivos nisosque redinendi tòllita vivos transvehere sinen­da diutulas.
privata del disporre di pochi attimi perchè i vivi, con breve cammino, si salvassero, mentre bastavano pochi attimi perchè i vivi si salvassero!
Isvei tule ilucve apirase laruns. Ilucu hukh Santi huri alkhu eskhath.                                 5

(3) da Alsio (attuale Palo di Ladispoli); l'autore della scritta era evidentemente o­riginario di tale città.

Irrui tutulo, illuctavi abiciendis latronibus. Illuctato, voco (a) Sanctis fure aliquo excuti.
Irruppi sul tetto, lottai per respingere gli assalitori. Dopo aver combattuto, invoco che dai Caduti (Santi) da qualcuno io venga rimosso, di nascosto.

Sanulis mulu rizile zizriin puian acas ri                                                                              1 Sannulis mòlito resecabile dedignari uxorem ("puerperam") agentem vitam ("rem")
Dalle beffe spinto, per il rischio di essere spregiato, e che la moglie, conservando la vita,
tinian tule letham sul ilucu perpri Santi, arvus ta aius nuntheri.                                                          2
teneant, tutulo lethum solvo, illuctato perpendere Sanctis, (quam) arvos ita, aienti­bus nuntiari.
si tengano (schiava) sul tetto la morte scelgo (e) dopo aver combattuto, aver riposo tra i Defunti, (piuttosto) che, da quelli che ne parlano, (mi) venga annunziato che è andata nei campi a lavorare). 3
Acal ve aper, tules aiuzie, letham sul ilucu perpri Santi
Acta lata ve aperiant titulis aientibus, lethum solvo (et) illuctato perpendere Sanctis
Perché i fatti invece siano chiariti, la tegola parlando, decido di morire dopo aver combattuto e di riposare tra i Defunti.
tuleiti r svel falau huth husili tule Velthurt...                                                                        4
(ac) tollendi vitam (rem) suam fallato voto, (in) funere tutulo Volturnice
e di essere privato della propria vita tradito da un voto, su un funebre tetto di Ca­pua!
.........Lavtun icni seril turza! pacusnasie thanurari turza eskhath ce!...                            5
........."Labens" (= Gens) igni “serabile” torrenda (est)! paciscendis damnaturis, tor­renda excussa est!
La (mia) famiglia, per essere circondata dal fuoco, sta per bruciare! tra le cose da pattuire quale pena da assolvere, che dovesse essere bruciata era da scartarsi!

Lavtun icni zusle sikhaciul eses salkhei! calaieic lesi... astitaizei!                                        1
"Labens" (Gens) igni ducendi siccàcule (aut) exire sàliti! Calescendique lessi ustitan­dis!
....la famiglia condurre nel fuoco con gli occhi asciutti (dover scegliere) o di usci­re saltando! e stanno per scaldarsi del lutto di quelli che stanno per bruciare! 2
Par Alsi ilucve isvei tule tinunus sethun salc
Par Alsiis illuctavi, Irrui tutulo tenentibus ad sedendum salvum (?)
Da Alsiate (3) ho combattuto. Irruppi sul tetto resistendo loro (tenendoli) per resi­stere al sicuro
ilucu perpri ci pen tardi ria vaci fuli nusn...                                                                                3
(et) illuctato perpendere (de) civitate tardi rea vacuandis follitis nuribus..,
e dopo aver combattuto riflettere sulla cittadinanza rea di aver tardato
essendo da evacuare le donne chiuse dentro.....

(traslitterazione frammentaria)

" Tegola di Capua "
( testo traslitterato da "Testimonia linguae etruscae" di M. Pallottino)
Interpretazione italiana pedissequa
"...(traslitterazione frammentaria)... Derisi dal "Tòticus" (supremo Magistrato dei Sanníti), escluso di poter uscire, essendo ritardatari scelgo la morte con la cittadinanza rea di aver tardate ( a sgombrare) piuttosto che sia uno che da schiavo conduce la vita.
La protezione d'un Dio mancando, stiamo per essere colpiti nella patria Sannita.
Divenuto rischioso le bighe far correre tra le case dei Sanniti, facendo escludere ciò la faccia (riverbero) della luna e dal fuoco accerchiati con le donne, potendosi va­nificare, da parte dei Sanniti, le possibili vie d'uscita; per essere divenute rischioso essendo escluse di poter staccare le bighe, la morte preferisco al poltrire in dis­parte da vile e da furbo.
Irruppi sul tetto, ho lottato e piuttosto che fuggire, ri­solvo di morire e di riflettere in merito alla battaglia.
Dalla città natale stando per essere scacciati, dovendo essere lasciati in pace in base alla promessa di poter andar via spontaneamente, la tutela della Divinità doveva consentire col colpire inviolabili cittadini, azioni vili contro degli inviolabili in Italia a coloro che del giuramen­to hanno usato giovandosene!
(Mentre era) alquanto sicuro che,con la protezione divina, alla cittadinanza di poter soggiornare con quella Sannita sicurissima fosse annunziato, è stato invece ordinato di uscire spontaneamente con i carri intimando: "Va via o ti si deve uccidere!". Preclusa la via, scelgo che mi venga annunziata la morte in luogo dello scampo.
Il rogo va addensandosi intorno. Per aver tregua avendo scelto sui tetti di fuggire, dal furore di Giunone, bruciandola, è stata scacciata la cittadinanza! lo si è ordinato dall'Aruspice di Giunone!
Con i canti di vittoria con i quali da essi viene annunzia­to di bruciarci noi siamo garantiti di poter uscire!
La via dello scampo essendo venuta a mancare, informi una tegola, per i secoli, della battaglia, in mancanza di altro scrivendo alla buona (lett.: "come il filo del fabbro") essendo impossibilitato a salvarmi passando dove il calore va radendo il pavimento, portando nei secoli (la no­tizia) della cittadinanza che, colpevole (solo) di aver tar­dato (a sgombrare) per poter essere bruciata è stata privata di poter andar via, privata di poter disporre di pochi attimi, perché i vivi, con breve cammino, fuggissero!
Irruppi sul tetto, ho lottato per respingere gli assali­tori. Dopo aver combattuto invece che dai caduti ("Sanctis) da qualcuno io venga rimosso.
Dalle beffe spinto, per il rischio di essere spregiato
e che la moglie, conservando (io) la vita, si tengano (schiava) sul tetto la morte scelgo (e) dopo aver combattuto, di aver riposo tra i Defunti (piuttosto) che, da quelli che ne parlano, (mi) venga annunziato che è andata nei campi (altrui).
Perché i fatti siano chiariti - la tegola parlando (ne) decido di morire dopo aver combattute e di riposare tra i Defunti, essendo privato della propria vita, tradito da un voto (o promessa) sopra un funebre tetto di Capua!
La (mia) famiglia, per essere circondata dal fuoco, sta per bruciare. Tra le cose da pattuire quale pena da assolvere,che dovesse essere bruciata era da scartarsi!
...(trasl. framm.)...la famiglia condurre nel fuoco con gli occhi asciutti (dover scegliere) o di uscire saltando! e stanco per scaldarsi del lutto di quelli che stanno per bruciare.
Da Alsiate (1) ho combattuto. Irruppi sul tetto resistendo loro per restare al sicuro e dopo aver combattuto, riflettere sulla cittadinanza rea di aver tardato essendo da evacuare le donne chiuse dentro... (trasl. framm.)….

1) "Par Alsii" = come un abitante di Alsio (ed. Palo di Ladispoli). L'autore della scritta era evidentemente originario di tale città.

ISCRIZIONE     ETRUSCA                        MAGGIORE          DI      PYRGI

Interpretazione etimologica pedissequa
ITA  TMIA  ICAC  HERAMAS'VA  VATIEKHE                                                     1
Ita (in) Tamia (1) dicace, Hera musiva vaticinata est
Così nel palazzo del Governo, formulate lamentele, la Sacerdotessa addetta ai responsi ("dichiarativa") ha vaticinato
UNIALASTRES  THEMIASA  MEKH  THUTA  THEFARIEI  VELIANAS 2
Junonis Astartis thèmata "Meddici Totico" Tefariei Velianas
di Giunone Astarte "profezie" al "Capo del Governo" Tefario Velianas.
SAL CLUVENIAS TURUCE MUNISTAS TUVAS TAMERESCA ILACVE    3
(Ad) salacitates cluendas tributum est munistas thyas tamarisca illaquere
I vizi per espiare, ha prescritto votive piante odorose di tamerisco di intrecciare
TULERASE  NAC  CI  AVIL  KHURVAR  TES'IAMEITALE                                                          4
Tollere asae (a nacca civitatis aeve (in) " KHUR VAR" (=  Cere): Tescis in ambitis
 (e) di appendere all'Ara da parte di chiunque della cittadinanza, ogni anno, in Cere
nelle Tesche (= Sedi Augurali) del vicinato
ILACVE  ALS’ASE . NAC  ATRANES  ZILACAL
Illaquere Alsii asae (= arae). Nacca (ex) atrandis "scito" lucumoniale (oppure "legale")
(di)intrecciar (ne) per l'ara di Alsio (= Palo di Ladispoli). Chiunque, tra (quelle) da segnarsi in nero (in base al) decreto Lucumoniale (o legale)
 SELEITALA  ACNAS' VERS'  ITANIM  HERAMVE  AVIL  ENIACA  PULUMKHVA
Seligat alia (in)agnas versatas eterim Herae musivae aeve igni acta pollicenda (sit).
(Ne) scelga una tra le agnelle pasciute perché alla Sacerdotessa addetta airesponsi ogni anno,conducendola al fuoco, sia possibile sacrificarla.
Cfr, TA M  K A (v I  = candidati della Casa del Principe (Gruterio "Inscript. p. 425, in Heinecci Jc. "Antiquitatum Romanarum  jurisprudentiam illustratium syntagma".  a " Venetiis 1744, Typ. Balleontiana, 1744; "praedia Tamiaca" in Cod. Just.
(2) Il Meddix Toticus era il supremo magistrato dei popoli italici.

ISCRIZIONE  MINORE  DI  PYRGI                                          44
NAC  THEFARIE  VELIUNAS  THAMUCE  CLEVA  STANAI  MASAN  TIUR  UNIAS  SELACE  VACAL  TMIAL  AVILKHAL  AMUCE PULUMKHVA SNUIATH.
Traduzione latina etimologica e pedissequa
Nacca Tefaries Veliunas tumult collega edendi, mansione diurnata, Junonis sèlate, vacans ("vacalis" esto) Tamiae aevo quale amicus pollicenda sanitate.
Traduzione italiana pedissequa
Chiunque Tefario Veliuno ha onorato quale collega di pranzo (= commensale), il soggiorno prolungando, di Giunone per il fulmine, resti escluso (privo del) dal Palazzo per l'anno in corso, da amico garantendogli l'immunità.

Note

Il gentilizio di Tefario qui è Veliuno mentre nella coeva scritta di Pyrgi maggiore è Veliano: tale circostanza prova a sufficienza che la A e la U nella lingua etrusca sono fonologicamente equipollenti;
THAMUCE Tumuit (da "tumesco" o da "tumeo") = “gonfiarsi" ma anche, transitivamente “gonfiare" "accrescere di dignità", "onorare'. Anche per tale vocabolo vale quanto detto sopra circa l'equipollenza tra A e U.
Circa MAI (genitivo di TMIA: vedi la scritta della lamina maggiore).

La traduzione "Tamiae" viene dedotta dai "Praedia Tamiata" i quali nel Codice Giustinianeo ( con evidente riferimento ad antica denominazione) erano i fondi appartenenti alla Casa del Principe.

ISCRIZIONE SCOLPITA SUL SARCOFAGO DI LARIS PULENAS (Museo di Tarquinia)
LARIS  PULENAS  LARCES  CLAN  LARTHAL  RATACS  VELTHURUS  NEFTS  PRUMTS PULES  1
LARISAL  CREICES  ANCN  ZIKH  NETHS'RAC  ACASCE  CREALS  TARKHNALTH SPURENI      2
LUCAIRCE  IPA  RUTHCVA  CATHAS  HERME  RI  SLICALES'  APRINTHVALE LUTHCVA           3
CATHAS  PAKHANAC      ALUMNATHE  HERMU  MELE  CRAPICCES  PUTS
KHIM CULSL   4                                                                                  
LEPRNAL  PS'L  VARKHTI  CERINE  PUL  ALUMNATH  PUL  HERMU HUZRNATRE  PSL'                                                 5
TEN……CI METHLUMT  PUL  HERMU  THUTUITHI  MLUSNA  RANVIS  MLAMNA6
.....MNATHURAS  PARNIKH  AMCE  LES'  HRMRIER                                                     7

Interpretazione etimologica pedissequa
Laris Pulenas Larsis filius ("colens" (1), Lartae Ratax (filia) Vèlturis, nepotibus, pronepotibus "pullitis" larisalibus crescendis ancòne scripta, negotiatura hac accessit cerealis. "Tarquiniale thesi " in esportare, lucar aerosum (est) ipsa rure qua satas (ab) "herme" "viventibus" (2) salii valentibus, apriliana lutea qua satas Bachianaque.
Alumnavit "hermetum" meliores Graviscis pondus (= de pondo) quinque culeos ("pondus quinque "culeus - "ile") Liburnae Pisilis. "Vàricatis" (in) (3) seritne pullitiem alumnatam, pullitiem "hermetum" (= mercatorum) hodiernater Pisilem ..... civitate metiendam pullitiem "hermetum" (mercatorum).
Studuit sibi malibus "randis" (da "reor").... malamna, "malamnatores" (= malamnis tributis) pepercit amicus. Lessus  (ab) "herme" "viventibus" (fuit) (2).

(1) CLAN = lat. "colens"  "colui che conserva" (la stirpe) = figlio maschio;
SEC, invece (che figura in numerose scritte) omotematico del latino "seco", as,= "colei che interrompe" (la stirpe paterna entrando, in un'altra Gens col suo matrimonio) = figlia.
(2) Nell'espressione HERME RI il primo vocabolo è omotematico di Hermes (dio de commercio) e RI significa, come è noto, "vita" essendo omotematico del latino "res" (= scorrimento, affare corrente, onde "cosa"; cfr. "ritus")
(3) da "varico, as" = rivolgersi in dentro (il contrario di "divaricare")

Epitaffio di Laris Palenas

Traduzione italiana

Laris Pulenas di Larse figlio (e) di Larta Ratax (figlia) di Vèltur, per nipoti, i pronipoti rampolli "larisali" (di Laris) che devono crescere la squadra (1)avendo disegnata (inventata), con questa le future operazioni commerciali del cereale ha incrementate. Per ciò che riguarda leesportazioni da Tarquinia, si sono lucrate in denaro, nella campagna in questione, le semine, da parte dei commercianti dediti al mare (=esportatori marittimi), (effettuate) nella terra sfavorevole (lutea) d'aprile e le semine delle feste di Bacco (= autannali). (2)
Insegnò ai migliori commercianti in Gravisca il carico di cinque contenitori per Liburna Pisana (3). Per suo conto( "in varicatis) seminò una generazione addestrata, la generazione odierna di commercianti Pisana ....(epigrafe incompleta) ...tra la cittadinanza apprezzata generazione di commercianti. Si studiò ai mali (altrui) di pensare.... (incompleta).. le cattive azioni, gli autori delle stesse perdonò benigno, compianto (fu) nello ambiente commerciale.
(1) Ancon, is = squadra, regolo. Con tale strumento Laris misurava la superficie disponibile per il carico sulle navi onde poter regolarsi al fine di poter accettare ordini di carico in ogni tempo dell'anno (sia per il "Grano marzolino" che per quello seminato in autunno: la navigazione antica, come è noto, si svolgeva da marzo all'autunno (fino al tramonto delle Pleiadi).
(2) LUTHCVA lutea qua = terra sfavorevole = semine tardive.
(3) Il nome non ha alcun riferimento con la Pisa dell'Arno. Si tratta forse della Pisa (Pelasgica) cui allude Catone nelle "Origines" (in Dionisio d'Alicarnasso) situata tra Cere e Tarquinia, il cui nome era rimasto ad indicare la regione (cfr. in favole Eugubine 7151 PISI  PULPE = "Pisilis Populus").

LAMINA DI MAGLIANO

Lato A

CHAUTAS  TUTIUS  AVILS  A XXX  ET  CHIMTHM  CASTHIALTH    1
Gaudeas   tutius           aevis (actis) XXX et quindecim Castrense
Che tu goda ancor più sicuramente al compimento dei XXX anni anche per quindici il castrese
LACTH  HEUN  AVA  NERIL  MAN  LURINASIE  FALTATHI            2
lacte bibente avide Nerei (filius) Manis Murinasie sanitate Validitas tibi!
latte bevendo avidamente (= vissuto-) figlio del fu Nereo, Murinasio, salute a te!
AISERAS  NI  ECS  MENE  MLATHCE  MARNI  TUTHI  TU         3
Aereus eras nisi exisses moeniis maledice (in) margine. Tutas tu!
Eri ricco se non fossi uscito da casa maledicendo sulla soglia. Tu rassicurat:
CHIMTHEM  CATHIALTH  ACTH  MADIMLME  NITLA  A                            4
Quindecim Castrense acti magis in lumine nitent (quam) illac a(cti)
I quindici (anni) da castrese trascorsi di maggior luce brillano(di quelli )
la passati
A  FDS  CIA  LATH  CHIMTHM  AVLSCH  ECA  CE  PEN  TUTHIU
Ac fides sua latet quindecim aevisque ecce, civitate penatium tutius
E la fiducia in se stessi aumenta(stando) da quindici anni qui meglio che
nella città natale.
THUCH  ICHU  TEUR  FEMNI  MUL  VENIETH  TUCI AMAR
Docto vieto diurno (..1 ..) moliri eveniat tibi duci amare.
Edotto dal vissuto soggiorno, di cercare ti accadrà, che sia protratto, di desiderare.

(1) traslitterazione incerta.

LAMINA  DI  MAGLIANO  ( LATO B )

ALU  SC  E  CNIA  AVIS  MINENICAL  MARCA  LURCAL ETHTUTHIT
Alvo scabro e cnia avis minus enecabilis(est) marga lurcae edito (sibi).
Con lo stomaco ruvido per l'ortica, l'uccello è meno soggetto ad essere ucciso di quello ingordo (che va) a mangiarsi cibi grassi.
NELS  MAN  RIVACH  LES'  CEM.
"Necabile" Mane rivalis lessi sim!
Per essere ucciso, morto, lontano dal compianto io sia!

LIBER  LINTEUS  ZAGRABIENSIS
Interpretazione etimologica pedissequa
"Eversosque focos antiquae gentis Etruscae"
(Properzio II - 28)

Colonna  IIa
.......Ecn zeri lecin inc zec fasle hems in ce   1
Icon derii licet non icolae decòri fas-simile (o factibile" o "facile") hemeresio in civitate.
La figura del deriso non si addice all'abitante decoroso nel modo in cui è permesso (fas) per l'abitante d'un giorno, tra la cittadinanza.
Sacni stresc cil ths spure stresc enas sve l stres (X) sve c                                                   2.
Saginandi saturis ac civitatis tributis esportare saturis ac aeneae. "sualis" saturis suae quam
(Dobbiamo essere) soddisfatti di essere mantenuti, soddisfatti di vivere in esilio con le sovvenzioni della cittadinanza e soddisfatti del loro denaro come de] proprio,
an cs' mene ut in ce zikhne setiru nec?                                                                               3
an censendum (est) moeniis uti in civitate scriptine seducturi nec?
oppure si deve decidere di usare della dimora essendo iscritti nella cittadinanza per non più separarsene?

Ethr se tins'i tiurim avils khis cisum pute tul thansur hathrthi repinthic? 1
Edere se in diebus, diurnatim aevis, quis civium potest tolerare damnosiora patriae sibi repetundisque?
(Col) nutrirsi giornalmente con le ricchezze dei Volterrani: v. oltre) a lungo andare negli anni, quale dei cittadini può tollerare danni maggiori alla patria sua delle estor­sioni di denaro?
Sacni cle ri (cilthl) spore ri methlume ri enas svele ric svec 2
Saginandi colere vitam (rem) civitatis tributis (ex) exportare vivere metiendam vitam  ac aeneae "sualis" vivere quam suae
Dovendo essere mantenuti in vita con le sovvenzioni civiche, viver in esilio stentando la vita e del loro denaro vivere come del proprio
an cs' mene ut in ce zikhne setirunec 3                                                                             
an censendum (est) moeniis uti civitate scriptine seducturi nec?
oppure si deve decidere di usare della dimora essendo iscritti nella cittadinanza per non più andarsene?
Rakhth tura nunthenth 4
recte tribuenda nuntiantibus
Mentre si preannunziano le spettanze da attribuirci adeguatamente
Cletram s'renkhve Tei fasei 5
Coliturum (est) sicurandi Dei fascei
si deve cercare di assicurarsi della protezione (fascio) della Divinità
Zar fneth zusle nunthen farthan aiseras seus                                                                     6
in datario foenerato ducibile nuntient fartandum (est) aerarios suos.
essendo possibile, con quello che si deve dare a titolo d'usura, che facciano presente che bisogna impinguare i loro erari.

Cletram s'rencve (rakhth) tura munthenth Tei fasci nunthenth. 1
Coliturum (est) sicurandi tribuenda nuntiantibus,dei fascei nun­tiantibus.
Si dovrà cercare di assicurarsi (rettamente) mentre si annunziano le spettanze da attribuirsi adeguatamente, della protezione (fascio) della Divinità, nelle more dell'annunzio.
Colonna III (cpv. 12)
…….etnam tesila etnem celucn cletram s'renkhve 2
…….etiam desidem, etiam civitate lucratum (esse) culturum (est) sicurandi
Anziché in ozio, anziché sovvenzionate dalla cittadinanza, si dovrà cercare di assicurarsi
trin thesine kim fler tarc mutinum ananc ves 3
triennio desinite, quinque fluenter, terramque mutilandum (sit) adnuntio vestro.
che, trascorsi tre anni, entro cinque, anche la terra si debba lot­tizzare a vostra richiesta.
Nac cal tarc thezi, vacl an s'canin ce sasi sath veisin 4
Nacca calet terram qua deget, "vacabile", an, secundandi a Civitate Sàrsina satur non vidèri.
Ciascuno indichi la terra che occupa, per evitare eventualmente  di non sembrare soddisfatto di essere assecondato dalla citta­dinanza sarsinese.
Cletran srenkhve in s'canin cealkh 5
Culturum (est) sicurandi incolam secundandi civitate allecto.
Si deve cercare di assicurarsi che sia favorito l'abitante in sede d'inserimento nella cittadinanza,

Vacl Ara munthene sathas nakhve. 1
"vacabile" (ab) Aruspice nuntiandi satas naccae vice.
per evitare che dall'Aruspice siano dichiarate le quantità seminate in sostituzione di chiunque. (2)
Hetum ale vinum usitrinum fiere! 2
Vetum (est) alium vinum usis trinum fluere! (3)
e vietato altro vino, a coloro che hanno finito quello di tre anni, mescere!
In crapsti un mlakh nunthen! 3
In crabrositate malaciam nuntient! undam
nella tempesta le onde la bonaccia preannunzino! (4)
Thacl thi thar th (x) ci alkhus husle vinum esis!                                                                      4
Dacae sibi dardanario tributo civitati allectibus funere vinum exiret!
Per l'incettatore che le mele riserva per se, da queste, per gli aggregati alla cittadinanza, funebre vino uscirebbe! (4)
Esera mùera cuse fasci spure stres enas 5
Exitura (sunt) munera Curiae fascis exportare saturis aeneas!
Dovranno scaturire (per noi) cariche del fascio della Curia essendo (ormai) stufi dell'elargizione del denaro!
Ehrse tins'i tiurim avils khis cisum pute tul thans                                                                  C Edere se in diebus, diurnatim aevis, quis civium potest tollerare damno-siora

Nutrirsi (a loro spese) giornalmente, perdurando per anni, quale dei cittadini può tollerare cose più dannose

    (2) ai fini della determinazione del censo richiesto per l'ammissione in un determinata categoria di cittadini.
    (3) Per le esequie ed altri riti era prescritto fornire al Tempio vino di tre anni (V. otre)
    (4) ossa nei tristi frangenti, onorando gli Dei si preannunziano tempi migliori: Altri­menti le conseguenze sarebbero gravi.. Il vino era fatto forse con le mele: oppure l'espressione è figurata ad indicare avarizia.

    hatheth repine 1
    patriae sibi quam repetundae?
    alla patria delle estorsioni di denaro?
     
    Colonna IV - Cpv. 2 (......... )

    Etrse thins'i tiurim avils khis ecn (zeri) inc zec fler thezince                                                   2
    Edere se in diebus, diurnatim aevis, quis, icon derii incolae decori (in) civitate, degente flerente
    Col nutrirsi giornalmente, durando, anni, chi mentre la figura del deriso per la abitante decoroso va accrescendosi con l'abitare tra la cittadinanza,
    pute tul thans hatec repinec?                                                                                                   3
    potest tollerare dammnosiora patriae quam repctundae?
    può tollerare danni maggiori alla patria delle estorsioni di denaro?
    Mele ri svele ric svec an cs' mele                                                                                             4
    Melius in vita suae legis vivere quam suique! an censendum (est) melius
    Meglio nella vita della propria legge vivere che del proprio (patrimonio)! o forse è da credere meglio
    Thun mutince thezine ruze nuzlkhnec 5
    tunicam mutandi esse dedignandi rudem quam (c) nudandi?
    per chi deve cambiare la tunica, di disdegnare (quella) rozza e di andare nudo?

    Spureni methlumeric enas Tei fasei 1
    Ex exportare vivere metiendam vitam ac aeneae Dei fasceii
    Col vivere in esilio una vita stentata e del denaro della protezione divina,
    zar fneth zusle ves nurthen farthan flerex in crapsti                                                                 2
    datario foenerato "ducibile" (est) vos nuntient, fartando, flerentes in crabrositate
    che viene dato ad interesse, è possibile che dicano che voi, arricchendovi, state piangendo miseria.
    Cletram s'renkhve rakh tura hekhsth vinum nunthen 3                                                            
    Coliturum sicurandi recto tribuenda hexequiis vinum nuntient
    Si dovrà cercare di ottenere (invece) che annunzino che venga rettamente assegnato il vino per le esequie
    Cletram s'renkve rakhth suth zar fneth zusle ves nunthen estrei alphazei                                4
    Coliturum est recte sicurandi tribuendi subito dataria foenerata "ducibile" vos nuntient exstrui alphandis. (x)
    Si dovrà cercare, come è giusto, di pagare subito i mutui usurari per rendere possibile che dichiarino che voi siete organizzati per essere ammessi al potere
    (x) da "alpha", lettera dell'alfabeto greco che vale anche "il primo", "Capo" (cfr. Marziale)
    Cletram s'rencve cim tul var rakhth tur fasi nunthenth. 5
    Coliturum (est) sicurandi civitatem tollerare vàricum rectum tribuendus (sit) fascei
    Si deve cercare di assicurarsi, che la cittadinanza tolleri attribuzione d'un fascio, dichiarandolo.

    Cntram ei tul var celi 1
    Ut Cogniturum sit ab eis tollerandum vàricum celi
    Per poter apprendere da essi ritenuto tollerabile (tale) autonomo diritto a settembre (epoca delle elezioni)
    suth hekhsth vinum trin flere                                                                                         2
    subito hexequiis vinum trienne fluere!
    subito, per le cerimonie sacre, il vino di tre anni versa (fornisci)!
    In crapsti un mlakh nunthen!                                                                                         3
    In crabrositate undae màlaciam nuntient!
    Durante la tempesta le onde la bonaccia preannunzino!
    Kis, esvisc fasei cisum pute tul                                                                                      4
    Quis, evergatisque (a) fascibus civium, potest tollerare
    Chi, da parte di esclusi anche dai fasci dei cittadini può tollerare
    thans hatec repinec                                                                                                        5
    dannosa patriae repetundae quam?
    cose dannose alla patria come le estorsioni?
    Mele ri svele ric svec an cs' mele 6
    Melius (in) vita suae legis vivere quam et sui, an censendum melius
    Meglio, nella vita, vivere della propria legge che del proprio (patrimonio) a meno che non si pensi che è meglio

    Spure ri methlume ric enas sin flere in crapsti
    In exportare vivente metiente vitam aeneae sinito fluere in crabrositate
    Vivendo noi in esilio stentanto la vita con la possibilità dell'accrescimento del denaro nell'avversità,
    khis esvisc fasc aiser fasc sin ais cemnac faseis                                                                    2
    Quis, ex virgis, fasce aeroso fasce, sinit aes gèmine fascibus?
    Chi a colui che, fuori delle verghe con un fascio, si arricchisce con un (solo) fascio consente di raddoppiare la ricchezza con più fasci?
    Rakh suthanas celi suth eisna pevakh vinum trau.                                                                3
    Ad recte subdanis septile subdata (erunt) eisne, bibaci vinum tracto.
    Affinché da essi ci vengano date quelle cose, che, come è giusto, ci dovranno dare a settembre, al bevitore il vino sia sottratto!
    Sacni stres cilths spure stresc enas ethrse tins tiutim avils                                                    4
    Saginandi saturis civitatis tributis exsportare saturis ac aeneae ederex se diebus, diurnatim aevis
    (Essendo) soddisfatti di dover essere mantenuti con le sovvenzioni della cittadinanza, dell'esilioe del denaro (liquido) sostentarsi, quotidianamente, durando nel tempo,
    Khis cisum pute tul thansur hathirthi repinthic sacni cle ri 5
    quis civium potest tolerare damnosiora patriae repetundis ac saginandi colente vitam
    quale dei cittadini può tollerare danni maggiori alla patria sua delle estorsioni e da parte di chi vive da mantenuto

    cilthl spure ri methlume ric enas tur rakhti? 1
    "civile tribùtile" (in) exsportare  vitam metiente(e) vitam ac aeneae
    con le sovvenzioni della cittadinanza, nella vita da profugo stentando l'esistenza e di denaro dovendo essere dotato adeguatamente?

    Colonna V cpv. 2)

    Ecn zeri lecin inc zec fasle hemsin ce.                                                       2
    Icon derii non licet incolae decòri fas "lege" hemeresio in civitate.
    La figura del deriso non si addice all'abitante onorato come si addirebbe all’abitante d'un giorno tra la cittadinanza
    Sacni stres cilths spure stres enas ethrse tins’i tiurim avils,                                                      3
    Saginandi saturis civitatis tributis, exportare saturis, aeneae edere se diebus, diurna­tim avils,
    (Essendo) soddisfatti di dover essere mantenuti con le sovvenzioni della cittadinanza, (essendo) soddisfatti della condizione di profughi, col sostentarsi del denaro (liquido) giornalmente, durando (ciò) negli anni.
    Khis cisum pute tul thansur hathrthi repinthic sacni cle ri                                                     4
    quis civium potest tolerare damnosiora patriae sibi repentudis ac saginandi colente vitam
    quale dei cittadini può tollerare danni maggiori alla patria sua delle estorsioni e da parte di chi vive da mantenuto
    cilthl spure ri methlume ric enas rakhth suth nunthenth                                                         5
    "civile tribùtile" (in) exsportare vitam metiente vitam ac aeneae recte subito (se) untiante?
    con le sovvenzioni della cittadinanza, stentando la vita nella condizione di profugo e di denaro, adeguatamente e sollecitamente, facendo richiesta?
    Etnam fartan aiseras seus cletram s'rencve rakhth suth nunthenth                                        6
    Etiam fartandum aerario suos (esse) coliturum (est) sicurandi, recte,
    Anche se occorre impinguare i loro erari si dovrà cercare di assicurarsi, prospettandolo subito in modo opportuno,

    etrei alphazei eim tul var celi suth nunthenth 1
    exstrui alphandis eis m(erito) tolerando "varico" septile subito nuntiante
    di essere pronti per andare al potere dato che (con tale annunzio) si può capire subito se da essi sarà tollerabile la (nostra) autonomia a settembre
    eiser sic seuc unum mlakh nunthen.                                                              2
    ejurante secto suo ac unum màlace nuntient.
    e se revocando la loro indipendenza, dichiareranno pacificamente l'unificazione.
    Khis esvisc fasei cisum pute tul thansur hathrthi repinthic sacni cle ri 3
    Quis evirgatis fascei civium potest tolerare damnosiora patriae sibi repetundis ac saginandi colente vitam
    Chi da parte di estranei alle verghe del fascio dei cittadini può tollerare danni mag­giori alla sua patria delle estorsioni ed ad opera di chi vive da mantenuto
    cilthl spure ri methlumeri enas sin eiser sic seuc                                            4
    "civile tribùtile" (in) exsportare vitam metiente vitam, aeneae sinito ejurante secto suo ac
    con le sovvenzioni della cittadinanza, nell'esilio stentando la vita, disponendo di denaro e di rinunziare alla propria sovranità e
    kis esvisc fase sin eiser faseis 5
    quis "evergato" fasce sinit ejurare fascibus?
    chi ad un escluso da un fascio permette di sottrarsi ai fasci?
    Rakhth sutanas celi suth vacl thesnin rakh cresverae hevtai truth celi
    Recte subdandas septile subito "vacante" designandi, rectae cresciturae vetae (sunt) trutinato (in) septile.
    Le cose che, equamente, ci devono essere date a settembre, se mancano di indicare subito, di poterle convenientemente migliorare in futuro sarà impedito da quanto sarà stato deciso a settembre (epoca delle elezioni: vedere oltre) .

    Epc suth ce citz trinum hetrn aclkha ais cemnac truth trakhs rinuth citz 1
    Epoca qua subdanda est civitatis inscriptio (est) tiennium ne videatur, accumulanda ac gemina aes (a) trutinato trahentibus, renuntiata civitatis inscriptio
    L'iscrizione civica dovrò esserci data con decorrenza (epoca) triennale (cioè da
     quando i Velsinesi erano fuggiti a Volterra: ved. oltre) affinché, sottraendoci a tale deliberato per accumulare il denaro delle due comunità, non sembri rinunziata (l'iscrizione civica),
    Citz Vacl nunthen thesan tins' thesan eiseras seus unum mlakh                        2
    "Vacante" nuntient civitatis inscriptionem designandibus diebus, designantibus, ejuratis suis, unum màlacum
    Qualora non annunzino l'unificazione pacifica dopo aver liberato i loro cittadini dall'obbedienza al vecchio ordinamento, indicando i termini
    nunthen theiviti favitic fasei cisum thesane uslanec                                         3
    nuntient debite favitisque fascei civium designantes ore latenteque, (= urlantesque)
    non annunzino che noi siamo debitamente gratificati d'un fascio dei cittadini, aperatamente
    mlakh eluri zeri zec athelis sacni cla cilthl spural                                             4
    màlace elusuri (sumus) deriis dècore "abdilibus" (da "abdo"= occultare) saginandi (quis) colant "civile tribùtile" exsportandi causa
    (vedere appresso la traduzione italiana complessiva)
    methlumesc enas cla thesan 5
    metientesque aeneae (quis) colant designandi (sunt)
    dovendo noi evitare di essere occultamene beffati con signorilità, si dovranno denunzia­re quelli che cerchino di essere mantenuti con le sovvenzioni civiche e che, per gli stenti della condizione di esule, vanno in cerca di denaro.

    Col; VI
    Cs' sal................ (vacat) 1
    Censendum (est) salus........... ... (?)
    E da ritenere che la salute ........  (vacat)
    Vas thunem anc leic s'nutuph ikh reuscesc 2
    Varios tondemus (in) ancile lui ac sanitatis opere libro ("dicto) reviviscendi scito
    Tagliamo i calli (?) in un ancile (catino) col lavarli, secondo il libro delle prescrizioni sanitarie, per farli rinvenire e

     (traslitterazione frammentaria)

    Pethereni snutuph hamphethi etnam laeti anc                                                3
    Petituriundis sanitatis opere campis itis, etiam lauti ancile
    Per ciò che riguarda l'igiene dei futuri candidati, che vanno nei campi (questi) anche lavati nell'ancile (catino)
    thakhsin theusnua caperc heci 4
    tangendine diutùrnite, quam caper vecti. (sunt).
    a stare a contatto con loro a lungo come caproni sembrano diventati
    Nakh va tinthasa etnam Velthinal etnam aisunal. 5
    Nacca vadens tenturus (est) etiam Velsineus etiam aerumnalis.
    Andando in giro come uno qualunque (il candidato) sarà stimato, anziché Velsinese, piuttosto come un disgraziato.

    Thunkhers in sacni cla zathrumsne lusas fler! 1
    Tunicatis incolis saginandi colendo ne daturum (sit) lusas fluere!
    Agli abitanti straccioni, col cercare di rimediare cibo,  non deve essere consentito di incrementare le burle!

    Cpv. 14

    Eslem zathrumis acale tinsin sarve                                                                                   2
    Exaltemus daturum sit a iunio in diebus sa ve
    Premiamo perché ci venga dato, da giugno (in poi), l'intero invece
    luthti rakh ture acil catica                                                                                               3
    litandi racemata tribuendi agiliter caduca
    di placarci, stralci, offrendoci rapidamente caduchi
    thluth ceithim khim scukhie                                                                                         4
    tollita civitate didenda quinque secturiis
    una volta tolta la possibilità di dividere la cittadinanza in cinque settori. (8) di terreni

    (8) (vedere sopra: è menzionata identica rivendicazione);

    acil hupnis painiem anc Martith sulal.                                                                            5
    agiliter, huberandis "pavientim" ancìle Marti t(ributo) solemniter.
    prontamente conducibili a produzione scolpendolo sullo scudo sacro a Marte solennemente.

    (manca la decifrazione)

    Colonna 7)

    Cpv. 2
    Ceia hia etnam ciz vacl trin Velthre                                                       1
    Sua fiat etiam civitati scribendi vacante a triennio Volaterris
    La propria (citt) sia fatta anziché senza iscrizione nella cittadinanza da tre anni a Volterra!
    Male ceia hia etnam ciz vacl aisvale                                                      2
    Mali sua fiat etiam civitati scripto vacante aesul alienae
    Preferisci che la propria sia fatta anziché senza iscrizione nella cittadinanza (essere) esule!
    Male cela hia trint etnam ciz ale                                                            3
    Mali sua fiat triginta etnam civitati scripto alienae
    Preferisci che la propria sia fatta anziché (essere) iscritto ad una cittadinanza stra­niera!
    Male cela hia etnam ciz vacl vile vale                                                    4
    Mali sua fiat etiam civitati scripto vacante vile valere
    Preferisci che la propria sia fatta per trenta anziché (essere) iscritto ad una cittadinanza straniera!
    Staile itrile hia ciz trinthasa sacnitn                                                       5
    Stabile "divisuri" (9) iat civitati scriptio trigintaria saginandi dantibus
    Per essere stabilmente ripartiti (nelle tribù) sia fatta l'iscrizione alla cittadinanza permettendoci di mantenervici per trentanni.

    (9) vedere "glossa" relativa ad "Itus" = "Idi" omotematico di "divido";

    An cilth cekhane sal sucivn firin                                                                                     1
    An civitatis tributi secunde, sal subsignandum (est) fierine,
    Qualora della cittadinanza saremo dotati favorevolmente, con giudizio (sal) ci si deve impegnare che ciò (ne) accada,
    Arth vakhr ceus. Cilthvacl svem                                                                                     2
    arte vectaria (inter) suos. (Arte) oiviliter tributa vacante, suadem
    secondo il mestiere esercitato tra i suoi. In mancanza d'un mestiere attribuito ufficialmente, consiglierei cepen tutim renkhzua                                                                                                      3
    civitate penatium ductim (10) renuntianda
    di dichiararlo secondo quello esercitato nella città natale.

    (10) "Tutim = "ductim" = ducti m(erito) = a seconda del (mestiere) "condotto".

    Etnam ce pen ceren sucic firi n tesi m                                                                            4
    Etiam civitate penatium gerente subsignato fieri thesis merito
    Anche che lo esercitava (effettivamente) s'impegni ad esercitarlo (ancora) per motivi di convenienza
    etnam celucum 5
    etiam civitate lucratum
    anziché, per essere sovvenzionato dalla cittadinanza,
    caitim caper-khva hecia aisna clevanth                                                                           6
    caedi m(erito) caper quasi vigens aerumna collevando
    essere ripartito quasi come un caprone che vive nella miseria dovendosi aiutare
    Khim enac usil repine tenthas                                                                                         7
    quinque aeneaque sole rependendi tendens.
    cinque (monete o pezzi) di rame (per cento) al giorno d'interesse offrendo.

    (decifrazione mancante)

    Cpv. 13

    zeluth murss' atnam thacac usli 1
    delibatis moribus etiam daca que Oscillis
    Ai corrotti nei costumi, anche le mele da scarto che (servono) per le "Oscillae" (feste di Bacco in cui si faceva l'altalena: si "oscillava")
    nekhse acil ame 2
    neganda sunt agiliter animae
    dovranno negarsi al più presto per l'anima!
    etnam cilthcveti (= cil th cveti) hilare 3
    etiam civiliter tributi quieti hilare
    anziché con l'attribuzione dei diritti civili accontentarli felicemente
    acil vacl cepen thaurkh cepene acil etnam 4
    agiliter, vacante civitate penatium, thauri quale sepònendi (sunt)
    presto rimasti privi della cittadinanza originaria, come i tori dovranno essere separati.
    acil etnam ic clevanth sucikh fir                                                                                   5
    etiam, dicto collevantibus, subsignati fieri
    prima che, per il denaro promesso ai soccorritori siano divenuti obbligati
    (x) thuene ("advenae") acil etnam tesi m etnam celucn 6
    advenae  agiliter etiam tesis merito, etiam civitate lucratum
    verso il forestiero tra poco anche a ragion veduta anziché per essere sovvenzionato dalla cittadinanza.

    Vacl Ara thuni s'acnicleri 1
    Vacante Aruspice tonderi saginandi colens vitam
    Mancando dall'Aruspice di essere tagliato fuori quello che vive bisognosi del soccorso.
    cilthl cepen cilthcva                                                                                                   2
    civiliter tributi civitate penatium civiliter tributi qualis,
    di chi è provvisto di cittadinanza come se fosse un provvisto di cittadinanza nella città natale
    cepen cnticnth in                                                                                                       3
    civitate penatium contingente incola
    nella città natale vicino (di casa) abitante,
    ceren cepar nac amce etnam suci firin 4
    gerendus (est) separ, nacca, (ab amico etiam subsignato ferendi
    è da trattarsi come diverso, (come) uno qualunque anche se da un amico venga garantito di essere fatto cittadino,

    Colonna VIII
    Cpv. 1)
    Thucte cis saris' esvitn vacltnam 1
    Ductae civitatis saturis saturis exsuendi vacante, etiam (vacante)
    Del governo della città quelli che ne sono investiti (carichi) di spogliare escluso, è (escluso) anche
    in culs cua spetri etnam ic asvitn enas                                              2
    incolae in culeis (11) quasi spectari etiam icti exsuendi aeneae (as = ae)

    (11) Culeus, i = contenitore da 20 anfore; vedere lo stesso vocabolo nella scritta del sarcofago di Laris Pulenas


    di (poter) essere considerati quasi abitanti nei contenitori (baracche) (ed) anche accu­sati di spogliar(li) del denaro.
    Celi hutis zathrumis flerkhva Nethunsl sucri                                     3
    Septile votis daturis a fluctuare Neptuni sicuri
    A settembre,quando si starà per dare i voti, dall'ingrossare di Nettuno sicuri,
    thezeric scara prithas rakh Tei mentis cltral 4
    degetis vitam et scabra pridianae raso Dei (ad) moenia "Calaturile"
    trascorrerete la vita, la sporcizia del giorno prima avendo raschiato, del Dio alla Casa per essere convocati,
    mulakh husina vinum paiveism 5
    molitor nae fusi vinum paciscendi modo
    preparatevi, come quando avete versato il vino per dar pace

    acilth ame ranem stare reukhzina 1
    agiliter animae, radente modo scabris revocandisne
    rapidamente ad un'anima, strofinandovi al fine di eliminare, con ciò, le sporcizie
    Caveth zuslevac macra surthi                                                       2
    Cavète ducibiles (esse) quam mactra sicurati
    Guardatevi dal comportarvi come quelli che, della madia assicuratisi
    reukhzi-neti ramueth                                                                   3
    revocandi (sunt) niti ramentum et
    si deve ricordar loro che deve essere nettata la raschiatura
    vinum acilth ame mula                                                                4
    vinum agiliter animae moliendae
    ed il vino per prontamente ristorare l'anima
    hursi puruthum vacl usi clucthras 5
    Furiis porrectum, vacante illud uti collectura est
    alla Furie da porgere, omettendo di usare il quale, (l'anima) dovrà essere collocata
    caperi zamthic 6
    cum capitis rito damnatis.
    con quelli che alla pena di morte sono stati condannati.

    sacni-cle-ri trin flère Nethunsl une mlakh puths                                                    1
    saginandi colens vitam (a) triennio fluère Neptuni undae màlacia potest
    di chi conduce vita di mantenuto da tre anni, agitare di Nettuno l'onda nella bonaccia può
    thaclth thar Tei zivas fler 2
    dacae tributus dardanarius Dei divitiae fluens
    l'incettatore di mele da scarto (1) della ricchezza di Dio impinguandosi
    Thzine ruze nuzlkhne zati 3
    Degendi rude ne nudentur dati
    A quelli cui è permesso ("dati") di vestirsi rozzamente per non andare nudi
    zatlkhne sacniostres (= scani- c - stres) 4
    non datur, saginandique (eque) saturis,
    non è consentito (ciò) anche qualora di essere mantenuti (soltanto) siano soddisfatti
    cil-ths spure stres                                                                                               5
    civitatis tributis "esportare" saturis
    con le sovvenzioni della cittadinanza, e soddisfatti della condizione di esuli
    Enas ethrse rinsi tiurim avils 6
    Aeneae edere se (in) diebus, diurnatim aevis,
    Del denaro (liquido) (col) sostentarsi giornalmente, durando negli anni
    Kis hetrn aclkhn ais cemnakh thezin fler                                                               7
    quis non videtur accumulando aere geminato degens fluens
    chi non appare agevolato, sulla ricchezza di entrambi i popoli vivendo e prosperando?

    (1) daca, ae = mela da scarto; Dardanarius = accaparratore; per tale s'intende qui colui che disinteressandosi dei diritti civili e desiderando solo un aumento dell'aiuto economico, è causa di discordie.

    Colonna IX

    Cpv. 1)
    Enas ethrse tinsi tiurim avils 1
    Aeneae edere se (in) diebus, diurnatim aevis,
    Del denaro (liquido) (col) sostentarsi quotidianamente, durando degli anni,
    khis cisum pute tul thans hatec repinec? 2
    cuis civium potest tollerare damnosiora patriae quam repetundae?
    quale dei cittadini può tollerare azioni più dannose alla patria delle estorsioni
    sacnicleri cilthl spureri methlumeric                                                                    3
    (a) saginandi colente vitam in “exportare" vitam metiendo vitam
    da parte di chi vive mantenuto con le contribuzioni della cittadinanza vivendo da profugo, e stentando la vita e
    enas rakhth tur?                                                                                                   4
    aeneae recte tribuendum?
    di denaro adeguatamente dovendosi fornire?
    Heknsth vinum trin fiere Nethunsl un                                                                5
    Exequiis tribuendum (= Th) vinum trienne, fluere Neptuni unda
    Per le cerimonie funebri è da dedicare il vino di tre anni, l'ingrossare di Nettuno (del mare) dell'onda
    mlakn nunthen 6
    malacia nuntiando.
    la bonaccia dovendo annunziare.

    zusleve zarve faseic ecn zeri                                                                                                                                                  1 "Ducibile" vebi dandi fasceique, icon derii,
    Per rendere possibile che ci venga assegnato un fascio, l'immagine del deriso
    lecin in zec fler thezin ce 2
    non licet incolae decòri fluere degendo civitate
    non è lecito per l'abitante decoroso ingrandire, vivendo tra la cittadinanza
    sacnistres cilths, spurestres                                                            3
    saginandi saturis civitatis tributis "exportare" saturis
    essendo soddisfatti di essere mantenuti dalle contribuzioni della cittadinanza ed essen­do soddisfatti della condizione di esule.
    Enas etherse tinsi tiurim avils khis cisum pute 4
    Aeneae edere se in diebus, diurnatim aevis, quis civium potest
    Col denaro liquido nutrirsi giornalmente, durando nel tempo, quale dei cittadini può
    tul thans hatec repinec sacnicleri                                                    5
    tolerare damnosiora patriae quam repetundae a colente vitam saginandi
    tollerare danni maggiori alla patria delle estorsioni e ad opera di chi conduce la vita di (uomo) da mantenere
    cilths spure ri methlume ric 6
    civitatis tributis de exportare vivens metiendo vitam ac
    che vive con le sovvenzioni civiche una vita da profugo, stentando l'esistenza e

    nunthenth zusleve faseic farthan
    nuntiando ducibile, ve(cto) fascei que, farcens
    facendo prevedere che potrà comportarsi, anche portati al potere, impinguandosi,
    fleres Nethunsl?                                                                                                   2
    fluiturus Neptuni?
    (quale) futuro agitatore delle acque?
    Rakhth cletram s'renkhve nunthenth estrei alphazei                                            3
    Racte coliturum sicurandi nuntiando exstrui alphandis
    Opportunamente si dovrà cercare di assicurarsi con l'annunziare di essere preparati al comando,
    zusleve rakhth eim tul var nunthenth exstrei alphazei                                          4
    "ducibile" recte eis tolerare varicum, nuntiando exstrui alphandis
    al fine di dedurre fino a che punto (recte) da essi sia tollerata l'autonomia (nostra) dato che, con l'annunziare di organizzarci per poter assumere il potere,
    Tei fasi eim tul var celi suth nunthenth.
    Dei fasce, eis tolerare varicum. septile, subito nuntiante.
    con la protezione divina si può capire subito se da essi sarà tollerata l'autonomia a settembre. (x)

    (X) Var "varicum" da "varicare" rivolgersi in dentro (il contrario di. "divaricare").

    Fiere Nethunsl un mlakh nunthen! 1
    fluère Neptuni unda màlacia nuntient!
    L'ingrossarsi del mare (quando) l'onda è placida annunzi no!
    Khis esvisc fasei cisum pute tul                                                                  2
    Quis (ab) ex virgis fascei civium potest tolerare
    Chi, da parte di estranei alle verghe del fascio dei cittadini, può tollerare
    thans hatec repinec sacnicleri cilthl spureri                                                 3
    damnosiora patriae ac repetundisque
    cose più dannose alla patria delle estorsioni
    methlumeric enas sin                                                                                  4
    (a) mentiente vitam aenae sinito
    da parte di chi, stentando la vita, viene rifornito di denaro?
    (parole in traslitterazione frammentaria)
    cpv. 4):
    Nacum aisna hinthu vinum trau prucuna                                                5
    Naccorum aerene cincto vinum trahendo, procuso nae (1)

    (1) Aisna = acre nae, ove "na" lat. "nae" = molto; "procuna" = procuso nae: procuso da"procuso" = assottigliare.

    A quello, degli uomini qualunque, molto provvisto di denaro, il vino sottraendo, assottigliato di molto (il vino) (1)

    ciem cealknu Laukhmneti eisna thaknsein tur                                            6
    ciemus civtate allectibus Lucumonitati eis nae taxandis tribuendae
    Premeremo, (una volta) eletti dalla cittadinanza per la Lucumonità da attribuirsi a quelli che ne (na) debbono essere stimati degni (taxandis),

    Colonna X

    Cpv. 2)

    Cus pethereni ciem capeni marem 1
    Curiae petituriundis ciemus capendi maeritatim
    Tra quelli che brigheranno per andare alla Curia faremo in modo da sceglierli (capendi) secondo il merito:
    zakh ame nacum cepen flanakh                                                                        2
    dando anime naccorum civitate penatium flàncace; (da flo, as, are = soffiare = vociferare)
    da attribuirsi alla personalità di ciascuno di essi secondo la fama goduta nella città d'origine;
    vacl Ar ratum khuru pethereni thucu.                                                              3
    Vacante Aruspici ratum (sit) quorum (in) petituriundis ducto.
    Altrimenti all'Aruspice spetti di giudicare della condotta di coloro che proporranno la loro candidatura.
    Arus ame acnesem ipa sethumati                                                                     4
    Aruspicibus animae agnoscendum (est), ipsa seductum actis,
    Agli Aruspici della personalità spetta di conoscere; in base alla stessa (personalità così giudicata) dovendo essere distinti,
    simlkha ais zarve acil hamphes sulusi thuni serphue acil                                  5
    simulque aes duar vchi agiliter campis solvendis donis servilibus agiliter

    ed insieme del denaro da dare subito, per liberare subito i campi dalle regalie a titolo di servitù" (o servili "strictus).

    Ipei thuta C N L khasri hekhz sul 1
    ipsi ductae Consuli quaesiri haexequiis solvendum (est)
    Allo stesso Console in carica spetta di decidere di fare un quesito circa le esequie
    scvetu cathnis s'canin Veltha ipe 2
    scito cudendis secàndine Velta ipse
    Avendo potere discrezionale di stralciare, tra i riti che devono essere stralciati(caducandi)il Velta stesso.
    Ipa math-cva ama trinum hetrn aclkhn                                      3
    Ipsa materia qua anima (vertit) trinum (vinum) videtur aggluti­nandum
    Circa lo stesso argomento dell'anima, il vino di tre anni pa­re mescolabile
    eis cemnac ikh veltha  4
    (ab) eis geminaque dicto Velta.
    da essi (i Volterrani) con una qualità simile, avendolo consen­tito il Velta.
    Etnam tesim etnam celucn hinth thin 5
    Etiam desidem, etiam civitate lucrando, viginti dinumerante
    Anche se disoccupati, anche se da mantenersi dalla cittadinan­za pagando in contanti venti
    kim ananc est vacl s'canin 6
    quinque adnuncio exactis "vacale" (sit) secandine
    ogni quindici che alla stipula vengono riscossi, sia escluso di poter stralciare (dai riti le offerte).
    ( una riga d'incerta traslitterazione)

    Cpv. 13)

    Thimithle cathna im e. l. fa. (x) ci thimithle unuth hutheri 1
    "Dimittile" cadenda imagine, ex linea fabri (x) civitate, "dimitile" (ablativi assoluti)  unite foderi
    Per essere stata abbandonata stando per cadere l'usanza, nella cittadinanza (Velsinese), come il filo del fabbro, di smetterla di condurre alla sepoltura alla stesso modo,
    ipa thucu petna ama nac hintu cal Velthe sancve.
    ipsa duci poenitenda anima nacca (cum) cincto clamide, Veltha sancivit.
    qualunque anima da compiangere e quella del cinto di clamide, il Velta ha sancito.
    Nutin Sarsnaus Teis tura cathnal thuiun khuru                                                          3
    Nutatisne Sarsinatibus Dei tributa caducandi tuendum (est) quorum
    Essendone stato fatto cenno dagli Deis Sarsinati ci si deve preoccupare di rendere nulle le offerte di coloro i quali
    cepen sulkhva mathcvac pruth seri 4
    civitate penatium solanda, materia qua, prudenter serrati (erant).
    mentre, la città natia stava per essere devastata, per  tale motivo se ne stavano molto prudentemente serrati (in casa).
    Vacl Aras thui uceti cepen
    "Vacante" (ab) Aruspicibus tutri occisi civitate penatium
    Non avendo potuto dagli Aruspici essere assistiti gli uccisi nella città natale,

    (x) e. l. fa. = ex linea fabri = come il filo del fabbro: filo bianco usata dai fabbri e che veniva tolto appena il lavoro era (appunto) "delineato"; stesso voc. nella
    «Tegola    di Capua", a p. 170.

    cathinum zanes vuv cni cs' plutim Tei mutzi 1
    catinum dantes vovendi cniam censendi plutenum Dei mutuandi.
    quelli che offrono un catino sembrerebbero offrire dell'ortica quando stanno per chiedere la protezione d'un Dio.
    CeSasin Ara ratum aisna leitrum zutheva.                                                                          2
    Civitate Sàrsina Aruspex ratum aes nae litaturum (sit) ducticium.
    Tra la Cittadinzanza Sarsinese spetta all'Aruspice giudicare quanto bronzo si deve of­frire per placare (gli Dei dopo la dichiarazione di nullità di cui sopra).
    Zal esic ci halkhza thu esic za mula                                                 3
    Duale exigenda civitate, velga dua tota coexigenda, duale molita
    Duale esecata civitate vallanda ducta esecata duale, moliendae (sunt)
    Con l'essere divisa in due la cittadinanza dovendo essere dotata d'un governo diviso tra due, dovendosi provvedere
    santic thapna thapn zac lena esera thec 4
    Sanctisque dapina, dapinam dualemque lene exitura(esse) decet.
    Sanctis dapesne, et dapem dualem lene exire decet
    per i Defunti le vivande, anche doppia vivanda che agevolmente esca (= sia disponibile) è opportuno

    Colonna XI

    Cpv. 1)

    Vacl vinum Santis Ts celi pen trutum thi thapnes Ts 1
    "Vacant" vinum Sanctis Deis septile poena trutinantium sibi dapes Deis
    Qualora manchi il vino per i Defunti a settembre (1) la pena di quelli che misurano (= lesinano) le vivande ai Defunti per (darle) a se,
    trutanasa hantin. Celi tur hetum vinum thic                                                          2
    trutinanda sua (sit) vanuendine, Septile tributus vetum vinum sibi et
    sia di lesinare le proprie vagliandole col crivello. A settembre chi ha riservato il vino vietato a se e
    vacl hekhz etnam ikh matam cntingente ce pen                                                    3
    "vacante" exequiis, etiam dicto matteam (a) contingente civitate penatium
    e lo ha fatto mancare per le esequie, anche se ha promesso ghiottonerie, da chi gli sta vicino, della città d'origine (= compatriota)
    tesamitn (= Tes amitn) murce.                                                                             4
    in Tesca (2) amittendum (est) múrcide.
    nella Tesca (2) deve essere evitato ignominiosamente.
    Thi nunthen etnam thi thruth etnam hanthin 5
    Sibi nuntient etiam sibi trutinandum (esse) etiam vanuendine
    Per lui pure annunzino di doversi per se stesso misurarsi ed anche di dover vagliare (le sue vivande) col crivello!

    (1)A settembre il vino scarseggiava perché la nuova vendemmia stava per cominciare ed il vino vecchio stava per finire; a settembre, inoltre, come sappiamo, dovevano tenersi le elezioni onde la necessità di non irritare gli Dei.
    (2) la "Tesca" era la sede degli Auguri; cfr. stesso vocabolo nella lamina maggiore di Pyrgi (vedi traduzione relativa).

    Etnam celucn etnam athumitn pethereni eslem zathrum mur in Velthines cilthls                       1
    Etiam civitate "lucrante" etiam "adsumpto" petituriundis, exaltemus daturum (sit) mere incolis Velsineis civitati tributis,
    Anziché essere sovvenzionato dalla cittadinanza, anziché essere assunto tra i candidati, auspichiamo che in futuro gli venga concesso, secondo l'uso degli abitanti Velsinesi aggre­gati alla cittadinanza,
    vacl Ara thui useti catneis                                                                                                       2
    "vacanti" (ab) Aruspice tueri usitate canibus (1)
    nei confronti di chi fa a meno di essere assistito dall'Aruspice, come si usa per i cani
    slapikhum slapinas                                                                                                                 3
    habitum, solvendie habenae
    che usano (soliti) per abitudine di liberarsi del guinzaglio,
    favin ufti spurtn eisna hintu cla thesns                                                                                4
    favendo offundi spurta eis nae (2) cincto clamidis tendentibus.
    facendogli un favore, con l'essergli gettata una borsa, così grande come a quelli da gratificarsi con l'essere cinto della clamide
    Eslem cealkhus etnam aisna cekhal tukhlac 5
    Exaltemus (nos) civitate allectibus etiam aes nac sequioris ducti lege
    Esaltiamoci con l'essere assunti nella cittadinanza anziché in grande ricchezza, guida­ti dalla legge d'un inferiore,
    eth ri suntnam cekha 6
    edere vitam ("rem") muptum sequiora!
    consumare la vita per assumere incombenze meschine!

    1)catus, i = cane: nella forma "catneis già si preannunzia la forma latino-classica
    2)Nae, in latino, significa "grandemente" (Plauto); "ufti spurtn" = offundi sporta: è uno dei tanti esempi del carattere prevalentemente passivo della costruzione etrusca (cfr. OLZSCHA "Tryrrenica" 1957)

    Cpv. XIV

    Cntnam thesan fler veives thezeri 1
    Contendens degens, fluendo "vieìvis" (x) degere vitam
    Colui che vive per piatire, nelle obbligazioni col condurre sempre più ("fler") la vita
    etnam aisna (XXa: parola incerta nella traslitt.) ikh hutis zathrumis,                          2.
    etiamaere nae                         dicto, votis daturis,
    anche se con denaro preso a prestito, con i voti che saranno dati,
    flerkhve trin Nethunsl in thunt ei tul var.                                                                    3
    (in) fluente vecto trino Neptuni incola, donent ei toleratum varicun
    (essendo) un abitante che ha trascorso tre anni nella tempesta del mare, (fig. come so­pra ) concedano essi che sia tollerata l'autonomia!
    (manca la traslitterazione)
    tunt enac etnam athumica thluthcva 4
    Tondenda (sunt) aeneaque, etiam adsumi cà(bala) quam (c = quam) tolutarii vadentes
    Sono da tagliare le ricchezze, anziché essere assunti a caso come i cavalli ambianti (che vanno di portante)
    cesum Tei lanti ininc esi
    (a) civitate sumendi Dei laniandi indique exiti.
    dalla cittadinanza (Volterrana) da acquistarsi onde macellarli per un Dio, (e proprio noi) da quel luogo usciti (1)

    (1) Si noti l'orgoglio degli ex cittadini della "capitale" (Vèlsina, come è noto, era il centro religioso ed in parte anche politico dell'Etruria)
    (x) da vi – eo = legare, da cui "vinculum" = obbligazione.

    Tei rinus streta satrs enas 1
    Dei renutis strigata (2) saturis enatis
    Della divinità, avendo sprezzato i solchi rettamente tracciati (2) perché sazi di denaro
    thucu hamphe thes rinus thui Aras                                                                                                                                                                    2
    ducito campos deses, renutis tueri Aruspicibus
    ridotto il campo un deserto, avendo (noi) sdegnato di essere assistiti dagli Aruspici
    mucum (= mu - cum) aniakhes (= aniakh - es) Rasna hilar                                                3
    modo cum anhelata esset Ràsena hilaritas.
    alquanto prima che svanita fosse la prosperità etrusca.

    Colonna XII

    (cpv.          2)

    Etnam aisna ikh nac reviviscens reusce aiseras seus    4
    Etiam aere (ne) dicto, nacca reversus aes (est) scius
    Anche col denaro preso in prestito chiunque ritornato a spendere il proprio denaro (aes eradens) (è) creduto
    thunkhulem muth hilarthune etertic, cathre, khim enakh unkhva 5
    (de) unica olim mutato hilari tunicae ex tertis, quater, quinque aenea acta uncia (usura),
    dalla tunica d'una volta passato ad una elegante tunica per tre, quattro cinque misure di bronzo riscosse all'uno per cento (d'interesse) (1)

    (2) streta = strigata = "campi lavorati da nord a sud (esposizione) migliore ai fini della coltivazione : qui l'espressione ha senso figurato.
    (1) cfr. Scaevola Q. Muzio: "uncia usura" = interesse dell'uno%;

    methlunth puths, Muth. milarthuna                                                                            1
    (in) metiendu potest (esse), nutato. Hilaris tunica
    rispettabile può (diventare) una volta cambiato. Di tunica elegante,
    tecum etrinthi nuth nac thu (x)                                                                                                               2
    tectum extringi, mutato nacca ducto
    per l'essere costretto ad esserne vestito, chiunque cambiato ritenuto ("essendo": ablat. assol.).
    Hetum hilarthuna thenth hursic caplthu                                                                     3
    Vetum (est) Hilare tunica tendita horri ac capiendi tunicam (capl = capiendi- "capita­le"; thu = thu (nicam))
    E vietato, una tunica di classe essendo offerta (in vendita) d'impaurirsi (hursi horri) e (c = ac) e di prender un tunica
    cekham enac eisna hintu                                                                                           4
    sequiorem et in aenca (na = quanto = in) cincto.
    inferiore (di qualità) e nel denaro (disponibile) (essendo: ablat. assol.) misurato, - (= "guardato in tasca") (2): qui vale "giudicato"
    Hetum hilarthuna etertic, cathra etnam aisna ikh matam (...manca) 5
    vetum Hilare tunica ex terti et quater etiam aerene dicto matteam (.....)
    tanto da essere impossibilitato (supino) di (spendere) tre, quattro (misure di bronzo) (e ciò) anche (se si sia) impegnato denaro (per comprare) una ghiottoneria (mattea)
    Vacl-tram thunem ci alkhus masn 6
    "vacante" etiam tunicam onere civitati allectibus musinandi non
    dal evitare che, avendo messo di comprare la tunica non venga proclamato tra gli ammessi alla cittadinanza. (per le ultime parole v. traduzione italiana)

    (2) hintu = cincto =  misurato, controllato: cfr. Orazio: "servus alte cinctus"=  schiavo molto attento (controllato nell'agire, circospetto).

    LIBER  LINTEUS  ZAGRABIENSIS
    Traduzione in italiano....
     .......
    Colonna II

    La figura del deriso non si addice all'abitante decoroso come si addirebbe all'abitan­te d'un giorno tra la cittadinanza.
    (Dobbiamo essere) soddisfatti di dover essere mantenuti, soddisfatti di vivere in esi­lio con le sovvenzioni della cittadinanza e soddisfatti del loro denaro come del proprio, oppure si deve decidere di usare della dimora essendo iscritti nella cittadinan­za per non più separarsene?
    (Col) nutrirsi giornalmente (a carico dei Volterrani: vedere oltre), a lungo andare
    negli anni, quale dei cittadini può tollerare danni maggiori alla patria sua delle estorsioni di denaro?
    Dovendo essere mantenuti in vita, e vivere in esilio stentando l'esistenza, e del loro denaro vivere come del proprio, oppure si deve decidere di usare della dimora es­sendo iscritti nella cittadinanza per non più andarsene?
    Mentre preannunziano le spettanze da attribuirci adeguatamente, si deve cercare di assicurarsi della protezione della Divinità (Dei fascei) essendo possibile, con quello che si deve dare loro a titolo d'usura, che facciano presente che bisogna impinguare i loro erari.
    Si dovrà cercare di assicurarsi, mentre si preannunziano le spettanze da attribuirci adeguatamente, della protezione della Divinità nelle more dell'annunzio.

    Col. III....... Cpv.12 -

    (trasl. framm)... Anziché in ozio, anziché essere sovvenzionato dalla cittadinanza, si dovrà cercare di assicurarsi che, essendo trascorsi tre anni, entro cinque anche la terra si debba lottizzare a vostra richiesta.
    Ciascuno indichi la terra che occupa per evitare, eventualmente, di non sembrare soddisfatto di essere assecondato dalla cittadinanza Sarsinese.
    Si deve cercare di assicurarsi che venga favorito l'abitante in sede d'inserimento nella cittadinanza, per evitare che, dall'Aruspice, vengano dichiarate le quantità seminate in sotituzione di chiunque (1).
    E vietate altro vino, a coloro che hanno finite quello di tre anni, mescere!
    Nella tempesta le onde la bonaccia annunzino! (2)
    Per l'incettatore di mele da scarto per se,da queste, per gli aggregati alla cittadinanza, funebre vino uscirebbe! (3)
    Dovranno scaturire (per noi) cariche del fascio della Curia, essendo stufi delle elargizioni di denaro!
    (Col) nutrirsi (a loro spese) quotidianamente, perdurando per an­ni, quale dei cittadini può tollerare cose più dannose per la patria, per se (o "patria sua") delle estorsioni?
    ...... ( framm. ) ......

    Col. IV ... (framm.) ... Cpv. 2:

    (Col ) nutrirsi quotidianamente, durando anni, chi, mentre la figura del deriso per l'abitante decoroso si accresce con l'abitare tra la cittadinanza (i Volterrani) può tollerare danni maggiori alla patria sua (o "a se") delle estorsioni di denaro?

    1) Al fine di determinare il censo (ed i connessi diritti; ved. ordinamento romano).
    2) Ossia: dando vino al Tempio nelle avversità si hanno le premesse di tempi migliori.
    (3) Ossia: per colpa degli avari (con le mele evidentemente, veniva fatto il vino) saremo svantaggiati in sede d'inserimento nella cittadinanza di Volterra.

    Meglio nella vita della propria legge vivere che del proprio (patrimonio) o forse è da credere meglio, per chi deve cambiare la tunica, di disdegnare quella rozza e di anda­re nudo? .
    Col vivere in esilio una vita stentata e del denaro della protezione (= provvidenza) Divina che viene (però) dato ad interesse, è possibile che dicano che voi state piangendo miseria arricchendovi.
    Si dovrà cercare di ottenere, invece, che annunzino che verrà rettamente assegnato il vino per le esequie.
    Si dovrà cercare, come è giusto, di pagare subito i mutui usurari per rendere possibi­le che dichiarino che voi siete organizzati per essere ammessi al potere.
    Si dovrà cercare di assicurarsi invece che la cittadinanza tolleri che ci venga attri­buito l'autonomo diritto d'un fascio, dichiarandolo.
    Per poter apprendere che da essi è ritenuto tollerabile tale autonomo diritto, subito, per le cerimonie sacre, il vino di tre anni versa!
    Durante la tempesta le onde annunzino la bonaccia!
    Chi, da parte di esclusi anche dai fasci dei cittadini, può tollerare cose dannose alla patria come le estorsioni?
    Meglio, nella vita, vivere nella propria legge che del proprio (patrimonio) a meno che non si pensi che è meglio, per chi deve cambiare la tunica, di disdegnare quella rozza, di andare nudo.
    Vivendo in esilio stentando la vita e con la possibilità dell'accrescimento del denaro nell'avversità, chi, è colui che, essendo fuori delle verghe d'un fascio, si arric­chisce con un solo fascio, consente di raddoppiare la ricchezza con più fasci? Affinché da essi ci vengano date quelle cose che, come è giusto, di dovranno dare a settembre (epoca delle elezioni: vedi oltre), al bevitore il vino sia sottratto!

    Fragmentum novum a)
    (Essendo) soddisfatti di dover essere mantenuti con le sovvenzioni della cittadinanza, della condizione di esuli essendo paghi, del denaro (liquido) col sostentarsi quotidianamente, a lungo andare, quale dei cittadini può tollerare danni maggiori alla patria sua delle estorsioni e da parte di chi vive da mantenuto con le sovvenzioni della cittadinanza, nella vita da profugo stentando l'esistenza e di  denaro dovendo essere dotato adeguatamente?
    Colonna V

    (Cpv. 2 )

    La figura del deriso non si addice all'abitante onorato come si addirebbe all'abitante d'un giorno tra la cittadinanza.
    (Essendo) soddisfatti di dover essere mantenuti con le sovvenzioni della cittadinanza, (essendo) soddisfatti della condizione di profughi, col sostentarsi di denaro (liquido) giornalmente, durando negli anni, quale dei cittadini può tollerare danni maggiori alla patria sua delle estorsioni e da parte di chi vive da mantenuto con le sovvenzioni della cittadinanza, stentando la vita nella condizione di profugo e di denaro, adeguatamente e sollecitamente facendo richiesta?
    Anche se occorrerà impinguare i loro erari, si dovrà cercare di assicurarsi, prospettan­dolo subito in modo opportuno, di essere organizzati per andar al potere dato che (con tale annunzio) si può capire subito se da essi sarà tollerabile la (nostra) autonomia a settembre e se, revocando la loro sovranità, dichiareranno pacificamente l'unificazione.
    Chi, da parte di estranei alle verghe del fascio dei cittadini può tollerare danni maggiori alla patria delle estorsioni e ad opera di chi vive da mantenuto con le sovvenzioni della cittadinanza, nell'esilio stentando la vita e disponendo di denaro di rinunziare alla propria sovranità e ad un escluso dal fascio permette di sottrarsi ai fasci?

    Le cose che equamente ci devono essere date a settembre se mancano di indicare subito, di poterle convenientemente migliorare in futuro sarà impedito da quanto sarà stato deciso a settembre (epoca delle elezioni: ved. oltre).
    L'iscrizione civica dovrà esserci data con decorrenza ("epoca") triennale, (perché) sottraendoci a tale deliberato per accumulare il denaro delle due comunità, non sembri rinunziata (l'iscrizione).
    Qualora non annunzino l'iscrizione civica stabilendo i termini, non annunzino l'unificazione pacifica dopo aver liberato i loro (cittadini) dall'obbedienza al vecchio ordinamento, non annunzino che (noi) siamo debitamente gratificati d'un fascio dei cittadini, dichiarandolo apertamente, dovendo noi evitare di essere occultamente beffati con signorilità, si dovranno denunziare quelli che cerchino di essere mantenuti con le sovvenzioni civiche e che, per gli stenti della condizione di esule, vanno in cerca di denaro.
    Colonna VI

    Cpv. 1)

    E da credere.... (manca il testo)
    Per tagliare i calli (questi) devono essere lavati in un ancile (catinella) adibito alle operazioni igieniche, per farli rivenire (reviviscendi)
    Per quanto riguarda l'igiene dei candidati che sono stati nei campi, anche lavati nel catino, stando a contatto con loro continuamente, come un caprone essendo diventati (heci = vecti), chiunque, andando in giro sarà stimato, anziché Velsinese, piuttosto come un miserabile.
    Agli abitanti straccioni che cercano di essere mantenuti non deve permettersi le burle di incrementare.,
    (testo incompleto)

    Cpv. 14

    Facciamo pressione perchè ci venga dato, da giugno, l'intero (= tutto quello che era ri­chiesto) invece, per placarci, di concederci degli stralci (che saranno) rapidamente caduchi (una volta) tolta la possibilità di essere suddivisi in cinque settori (di terre) prontamente conducibili a produzione, dichiarandolo sullo scudo sacro a Marte solennemente (7)
    (testo mancante)
    Colonna VII

    Cpv. 2)

    La propria (cittadinanza) sia realizzata anziché senza iscrizione civica (stare) da tre anni a Volterra!
    Preferisci che la propria sia fatta anziché, senza iscrizione civica (essere) ricco!
    Preferisci che la propria si realizzi per trenta anni anziché essere aggregato ad una cittadinanza straniera!
    Preferisci che la propria sia fatta anziché, mancando d'iscrizione, spregevole essere stimato!
    Per essere stabilmente ripartiti (nelle tribù) sia fatta l'iscrizione civica permettendoci di mantenerla per trent'anni!
    Qualora della cittadinanza saremo dotati favorevolmente, con giudizio ci si deve impegnare a che ciò accada, secondo la professione esercitata tra i propri (concittadini). In mancanza d'una professione attribuita ufficialmente, consiglieremmo di chiararla in base a quella esercitata nella città d'origine.
    Inoltre, chi la esercitava effettivamente, s'impegni ad esercitarla a ragion veduta anziché, per essere sovvenzionato dalla cittadinanza, essere ripartito quasi come un caprone, col vivere cinque misure di bronzo offrendo (= il 5% d'interesse)
    (testo) mancante);

    (7) vedere sopra identica rivendicazione.

    Cpv. 13)

    Ai corrotti nei costumi, anche le mele da scarto che si usano nelle "Oscille" (8) dovranno negarsi al più presto per l'anima! (9)
    Anziché con l'attribuzione dei diritti civili accontentarli felicemente, presto, rimasti privi della cittadinanza originaria, come i tori dovranno essere separati, prima che qui, dovendosi soccorrere, siano divenuti obbligati verso il forestiero anche a ragion veduta anziché con fine di essere mantenuti (ossia per calcolo) dalla cittadinanza. Mancando dall'Aruspice di essere tagliato fuori, quello che vive esigendo il soccorso d'un cittadino della città natale, nella città natale abitante vicino (di casa), è da trattarsi come diverso, come uno qualunque, anche se da Vélsina uscito, anche se ricco.

    (8) Feste di Bacco in cui si faceva l'altalena (si oscillava)

    Colonna VIII

    Cpv. .1)

    Del governo della città gli incaricati di voler spogliare (essendo) escluso, è (escluso) anche di poter essere considerati quasi degli abitanti dei "contenitori" (10) (= baracche) ed accusati anche di spogliarli del denaro.
    A settembre, quando si sarà per dare i voti, dall'ingrossare di Nettuno (del mare) sicuri trascorrendo la vita (10) e la sporcizia del giorno prima avendo raschiato, della Divinità alla Casa per essere convocati, preparatevi come quando avete versato il vino per dar pace rapidamente ad un amina, strofinandovi al fine di eliminare con ciò le sporcizie.
    Guardatevi dal comportarvi come quelli che, della madia assicuratisi, si deve ricordar loro che deve essere nettata la raschiatura (nonché) il vino per prontamente ristorare l'anima, alle Furie, da porgere, omettendo di usare il quale (l'anima) dovrà essere collocata con quelli che alla pena capitale sono stati condannati.

    (9) Cioè per la salma; per il funerale occorreva vino di tre anni (ved. sopra ed appres­so); ai peccatori si minaccia di negare anche quello fatto di mele da scarto. Come si vedrà appresso le conseguenze nell'aldilà erano piuttosto gravi.
    (10) CULS = lat. Culeus = contenitore da 20 anfore. Vedere stesso voc. nella scritta del. Sarc. di Laris Pulenas (e relat. traduzione) - contenitore = botte

    Mentre è impossibile all'Aruspice accrescere le vettovaglie di chi conduce vita da man­tenuto da tre anni, ingrossare di Nettuno l'onda nella bonaccia può l'incettatore di mele da scarto della ricchezza della Divinità impinguandosi.
    A quelli cui è permesso di vestirsi rozzamente per non andare nudi non è consentito (di­mostrandosi) soddisfatti di dover essere mantenuti e soddisfatti della condizione di esule.
    Del denaro (liquido) col sostentarsi giornalmente, durando degli anni, chi non appare agevolato, sulla ricchezza di entrambi i popoli vivendo, col prosperare?
    (traslitterazione frammentaria)

    Colonna IX

    Cpv. 1)

    Con quello che è possibile ottenere, la figura del deriso non è lecito all'abitante decoroso di accrescere continuando a farsi mantenere e (di ciò) essendo soddisfatti.
    Del denaro (liquido) col nutrirsi giornalmente, durando nel tempo, chi dei cittadini può tollerare danni maggiori alla patria delle estorsioni di denaro da parte di chi vive doven­do essere mantenuto con le contribuzioni della cittadinanza, vivendo da esule, stentan­do la vita e di denaro dovendosi adeguatamente rifornire?
    Per le cerimonie sacre è da riservare il vino di tre anni, l'ingrossare di Nettuno dell'onda la bonaccia dovendo annunziare.
    Con il dover restituire i mutui ad interesse anche col fascio (= col potere) la figura del deriso non è lecito per l'abitante decoroso aggravare da parte di quelli che si adat­tano (essendo) soddisfatti di dover essere mantenuti con le contribuzioni della cittadinanza (essendo) soddisfatti della condizone di esule.
    Del denaro liquido (col) nutrirsi giornalmente, durando nel tempo, quale dei cittadini può tollerare danni maggiori alla patria delle estorsioni e ad opera di chi vive doven­do essere mantenuto con le contribuzioni della cittadinanza, di denaro adeguatamente dovendosi rifornire, facendo prevedere che potrà comportarsi, anche portato al potere (col fascio) impinguandosi, (quale) futuro agitatore delle acque?
    Opportunamente si deve cercare invece di assicurarsi, preannunziando di prepararsi al potere.
    Preannunziando ciò è da ritenere possibile che da essi venga tollerata l'autonomia, dato che il prepararci al comando con l'aiuto della Divinità fa prevedere subito se sarà tollerabile da essi l'autonomia a settembre.
    L'ingrossarsi del mare quando l'onda è placida annunzino) ("nell'onda placida")
    Chi, da parte di estranei alle verghe del fascio dei cittadini, può tollerare cose più dannose alla patria delle estorsioni?
    (traslitterazione frammentaria).....
    Degli uomini qualunque, a quello molto provvisto di denaro sottraendo il vino, assottigliato (che sia) il vino, potremo arrivare, una volta immessi nella cittadinanza, alla Lucumonità (da attribuirsi) a quelli che ne debbono essere stimati degni.

    Colonna X

    Cpv.  2)

    Tra quelli che brigheranno per andare alla Curia faremo in modo da scegliere in base al merito da attribuirsi alla personalità di ciascuno di essi secondo la fama goduta nella città d'origine.
    Altrimenti all'Aruspice spetti di giudicare della condotta di coloro che proporranno la loro candidatura.

    Agli Aruspici della personalità spetta di conoscere; in base alla stessa (personalità così giudicata) dovendo essere distinti ed insieme (spetta di conoscere) del denaro da darsi subito per liberare subito i campi dalle regalie a titolo di servitù (o servili "strictu sensu").
    Allo stesso Console in carica spetta di decidere se fare un quesito circa le esequie avendo potere discrezionale di stralciare (gli adempimenti da stralciare) il Velta stesso.
    Circa lo stesso argomento dell'anima, il vino di tre anni pare mescolabile da essi (i Volterrani) con una qualità simile, avendolo consentito il Velta.
    Anche se disoccupato, anche se da mantenersi dalla cittadinanza pagando in contanti venti ogni quindici che alla stipula vengono riscossi sia escluso di poter stralciare (dai riti le offerte più onerose)
    (una riga d'incerta traslitterazione)

    Cpv. 13

    Per essere stata abbandonata stando per cadere l'usanza della città, come il filo del fabbro, (11) di cessare di condurre ad esser sepolti insieme qualunque anima da com­piangere e quella del cinto di clamide, per le esequie il Velta ha sancito.
    Essendone stato fatto cenno dagli Dei Sarsinati, (12), ci si deve preoccupare di ren­dere nulle ("caducandi") le offerte di coloro i quali, mentre la città natia stava per essere devastata, per tale motivo se ne stavano prudentemente serrati (in casa): non avendo potuto dagli Aruspici essere assistiti gli uccisi nella città natale (13) quelli che offrono un catino sembrerebbero offrire dell'ortica nel momento in cui stanno per chiedere la protezione d'un Dio! tra la cittadinanza Sarsinese spetta all'Aruspice giu­dicare quanto bronzo si deve offrire per placare (gli Dei dopo la dichiarazione di nullità di cui sopra).

    (11) e. l. fa. = ex linea fabri = come il filo del fabro (che veniva tolto appena delineato il lavoro): cfr. la stessa espressione nella "Tegola di Capua"
    (12) Cioè di Volterra.
    (13)Velsina fu conquistata dai Romani dopo la seconda battaglia del lago Vadimone (282 A.C.)

    Con l'essere divisa in due la cittadinanza dovendo essere dotata d'un governo diviso tra due, dovendosi provvedere per i Defunti le vivande, anche doppia vivanda, che age­volmente esca (= sia disponibile), appare opportuno,

    Colonna XI

    Cpv. 1)

    Di giugno (?).... anche......(manca).
    Qualora manchi il vino per i defunti a settembre, (14) la pena di coloro che misurano (= lesinano) le vivande agli Dei per (darle) a se, le proprie di dover misurare, sia, vagliandole col crivello.
    A settembre, chi ha riservato il vino vietato a se stesso e lo ha fatto mancare per le esequie, anche se ha promesso ghiottonerie, essendoglisi accanto nella Tesca (15) deve essere evitato ignominiosamente.
    Per lui pure annunzino di dover per se stesso misurarsi ed anche di dover vagliare (i cibi) col crivello!
    Anziché da sovvenzionarsi dalla cittadinanza, anziché da accettarsi tra i candidati, auspichiamo che in futuro gli venga concesso, come si usa tra gli abitanti Velsinesi aggregati alla cittadinanza (Volterrana) nei confronti di chi fa a meno di essere assi­stito dall'Aruspice, come si usa per i cani che usano per abitudine di liberarsi del guinzaglio, facendogli un favore, con l'essergli gettata una borsa, così grande come (sarebbe fatto) a quelli da gratificarsi con l'essere cinto della clamide. .......( framment.).....

    (14) la carenza settembrina era grave sia per ragioni intrinseche (fine del vecchio vino prima della produzione novembrina del nuovo) sia perché in tale mese erano previste le elezioni politiche.
    (15) la "Tesca" era la Sede degli Auguri annessa al Tempio; ved. lo stesso vocabolo nella lamina maggiore di Pyrgi ( e relat. trad.).

    Cpv. 14)

    Colui che vive per piatire, nelle obbligazioni col condurre sempre più la vita, anche se con denaro preso a prestito, con i voti che saranno dati, (essendo) un abitante che ha trascorso tre anni nella tempesta di Nettuno (= del mare: figurato) concedano essi (i Volterrani) che sia tollerato autonomo!
    ……..(traslitterazione mancante)....

    Frammento "gamma" - Cpv. 2

    Sono da tagliare le ricchezze anziché essere assunti a caso come i cavalli ambianti (che vanno di portante) dalla cittadinanza (Volterrana) da acquistarsi onde macellarli per un Dio, (proprio) noi da quel luogo usciti (16) della Divinità avendo sprezzato i solchi rettamente tracciati, perché sazi di denaro essendosi ridotto il campo un deserto, avendo noi sdegnato di essere assistiti dagli Aruspici alquanto prima che svanita fosse la prosperità Ràsena (Etrusca)!

    Colonna XII

    (......Cpv. 2)

    Anche col denaro preso in prestito, chiunque ritornato a spendere il proprio denaro è creduto, dalla tunica d'una volta passato (che sia) ad una elegante tunica. (Avendo) tre, quattro, cinque misure di bronzo, riscosso all'uno per cento d'interesse, rispettabile può diventare una volta cambiato.
    Della tunica elegante per essere costretto ad essere rivestito, chiunque cambiato è ritenuto.

    E vietato, una tunica di classe essendo offerta, (in vendita) impressionarsi e pren­dere una tunica inferiore, nel denaro essendo (con ciò) misurato (17), tanto da apparire impossibilitato (di disporre) di tre, quattro (misure di bronzo) e ciò anche avendo impegnato denaro in ghiottonerie, ad evitare che, a causa della tunica si sia escluso dal poter essere dichiarato ("proclamato") tra gli ammessi nella cittadinan­za.
    Dovrà essere chiarito dalla Dea Giunone, per averla pregata (all'uopo) l'entrare tra breve (nella cittadinanza) anziché dover "stare sulle spine" (18) essendo (noi) da dotare d'una cittadinanza inferiore per i nostri peccati (essendo) nella Curia esclusi dal vivere in posizione autorevole, condannati anche il proprio (avere) precipitosamente a dare a mutuo, per poter essere aggregati soddisfacentemente.

    (16)Vèlsina, come è noto era la Capitale Religioso-politica della Confederazione Etrusca.
    (17) = "guardato in tasca"
    (18) letterale: sacni-cn = saginandi (ex) cnia.

    Indietro
    Torna su