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APPENDICE

I.

Ratifica del primo contratto per l' esercizio delle allumiere di Tolfa (1462).
[Regesti Vaticani, to. 468, c. 157].


Pius &c. ad futuram rei memoriam. Spectat ad providentiam Romani pontificis ex apostolico munimine roborare que in Camere apostolice commoditatem processisse noscuntur, ne illa in contentionis scrupulum deveniant, sed sublatis quibusvis obstaculis et dubietatibus, prout decens et honestum, firmiter observentur. Sane enim [cum] pridem, ut Domino placuit, circa castrum Tholphe et alias partes ibidem vicinas ad nos et Ro. curiam pleno iure pertinentes inventa foret verorum aluminum mineria, et quam plures mercatores et alie seculares persone a nobis .postularent, ut illas eis usque ad certum tempus sub quodam annuo censu locare, alii vero oblata eidem Camere certa pecuniarum summa mineriam ipsam eorum sumptibus conducere, et quidam variis excquisitis viis et modis alumina ipsa in dicta mineria conficere procurarent, nullique reperirentur, qui effectualiter maiorem et evidentiorem dicte Camere utilitatem afferrent, quam dil. filii Ioannes de Castro et magister Bartholomeus de Framura civis Ianuensis, scriptor et familiaris noster, inter quos et Cameram predictam, seu dil. fi. Glifortem de Boncontibus thesaurarium nostrum ac in camerariatus officio locumtenentem, capitula infrasoripta de consensu et mandato nostro vive vocis oraculo tibi facto finita et firmata sunt: idcirco pro maiori [tam] Camere, quam Iohannis et Bartholomei predictorum securitate, et ut etiam voluntas nostra circa hanc rem cunctis innotescat, motu proprio, non de ipsorum Iohannis et Bartholomei vel alterius pro eis super hoc nobis oblate petitionis instantiam, sed...de nostra spontanea voluntate et matura deliberatione, auctoritate apostolica et ex certa scieutia omnia et singula capitula predicta et in eis nec non quodam instrumento publico super hiis confecto contenta quecumque tenore presentium approbamus, ratificamus et confirmamus &c. Nos obstantibus &c. Tenor vero dicti instrumenti, in quo capitula predicta de verbo ad verbum sunt inserta, sequitur et est talis: « In nomine Domini, amen. Noverint universi et singuli presentes, « pariterque futuri, per hoc verum et publicum instrumentum, quod anno a nativitate Domini millesimo quadringentesimo sexagesimoprimo (253), indictione decima, die decima sexta mensis iulìi, pontificatus nostri anno quarto &c., sunt registrata de verbo ad verbum libro primo Capitulorum d.ni Pii II, fo. I17. Nulli ergo &c. nostre approbationis, ratificationis, confirmationis, communitionis, suppletionis, mandati et voluntatis infrigere &c. Si quis autem &c. Datum Pienze, anno incarn. dominice .MCCCCLXII., tertio non. septembris, pont. nostri anno quinto

II.

Capitoli del secondo contratto per l'esercizio delle allumiere di Tolfa (1465).
[Depositeria generale della Crociata, 1464-1475, cc. 25A-27B].
Capitula aluminis (254).


I. Primo, decte parte foron d'achordo che lla presente locatione et conducta dure anni nove, a di primo de novembre proximo che viene, che finisce la loro conducta di tre anni che loro l'hanno tenuta, e così a fenire como segue.
2. Item, che dicti messer Ioanni, misser Bartolomeo, Karlo conductori e loro compagni, factori, ministri che per loro seranno deputati a fare fabricare e condure dicto alume, siano tenuti a fabricarlo bene, sufficiente e mercantile fidelmente a tutto luoro spese de case, edificii, habitationi, caldara, vase, ferramenta, instrumenti, opere e operaii et de qualunque altra cosa oportuna a fabricare dicto alume. E la Camera ap.ca solamente sia tenuta consignari alli predicti bosco a dicta fabrica vicino, onde possino tagliari et havere legna che bisogna per dicta fabrica et loro uso senza alcuno costo. Et simile la vena overo petra de dicta allume e acqua di fonte e rivi correnti vicini a dicta fabrica per loro bisogno de dicta fabrica e per loro uso senza costo alcuno.
3. Item, che dicti mess. Giohane, mess. Bartholomeo e mess. Carlo siano tenuti e obligati fare ogne anno e dare a dicta Camera trentamillia cantari de alumi et non più, salvo se dicta Camera non volesse più perfino in vintuno migliaro che sieno tenuti e obligati per caduno anno fare e dare quella quantità piacese più a dicta Camera fine como è detto in vintuno migliaro de cantari, e in tal caso la Camera sia tenuta quattro mesi inante significare a dicti conductori o qual sia di loro di quella quantità che vorrà più che .xxx. migliara di cantari, inteso che decti tre conductori, ciascuno per uno tercio, sia obligato adimpire quanto in questo e tutti altri capítuli e conventione se fanno con la Camera in questa conducta. E nondimeno che l'uno per l'altro, cioè miss. Bartholomeo e Carolo, sieno in solido alla dicta Camera obligati ad observare et proseguire quanto in essi capituli si contiene per li dui terci et miss. Iohanni per l' altro tercio.
4. Item, fuorono d'acordo dicte parte che dicte (sic) conductori e loro compagni debbiano havere de la Camera o suo officiale che per essa pagherà tre quarti de ducato d'oro di Camera e non più per ogne cantaro de allume che consignaranno e faranno consignare a dicta Camera, si vorrà pagare de dinari contanti, o del proprio allume (255) assegnato secondo lo precio del dicto allume se venderà a grosso et in contanti, che non possano dicti conductori lo allume a lloro consignato finire in terra si non quella (sic) condicioni et modi che la Camera concedesse ad altri mercatanti di poter condure e vendere per terra, ma per mare possano trare e finire como li sarà di piacere. Et più furono d'acordo decte parte che quando l'officiale della Camera deputato non satisfacesse a dicte maestri conductori e loro compagni e ministri della dicta convenuta merce e precio dello allume facto e consignato, che sia lecito a loro, fra uno mese poi che l'aranno notificato e chiesto licentia a la Camera o presidenti generali che se deputeranno per la Sede apostolica ad amministratione de dicto allume, se ben non obtenessero licentia, di loro propria autorità pigliare tanto dello allume facto discretamente secondo la sorte et non ad elegerlo che sia a compimento de loro satisfactione sicondo li pregii che de dicto allume correranno, et che per alcuna vendicione o conventione che per dicta Camera si facesse non se intenda per modo alcuno preiudicare a decti conductori che non possino in tal caso de loro propria auctorità pigliare de dicto allume et esso vendere e fenire nel
modo et forma decti di sopra per satisfactione e pagamento di loro mercede e precio della qualità dello allume, che loro haranno consignato o facto dopo el mese sopradicto.
3. Item, foreno d'acordo che la Camera debbia tenere continuamente uno officiale che veda et intenda le ragione e cunti de dicta Camera de dicto allume, et ogne mese sia tenuto recevere quanto allume li sarà consignato e tenere chiaro conto e fare pagamento nel modo decto di sopra.
6. Item, che durante el tempo de dicta locatione et conducta non sia alcuna altra persona, de che stato o conditione se sia, che presumma o ardisca fare o fabricare alcuna quantità de allume ne' dicti tenimenti o in qulunque altri lochi de sancta Ecclesia, de pagare dece ducati per ciascun cantaro de allume, nove de applicare alla Camera ad pena, e uno a deti conductori, e che la Camera sia tenuta far fare reale e debita executione.
7. Item, che non sia alcuna (sic) de che stato o conditione se sia, foro (sic) de dicti conductori o loro compagni, ministri, factori e lavorante, che ardisca o presuma, come di sopra è dicto, fare o far fare alcuna quantità de allumi in terra de sancta Ecclesia quantunque minima quantità, né in dicto allume commettere alcuna frode, a pena de esser stopato e bollato et anchora a pena de uno ducato per libra se fraudasse, a perdicione de tutte bestie animali e bene se trovassero in acto de dicte fraude, della qual pena lo tercio sia della Camera apostolica, lo tercio dello accusadore e siali tenuto secreto, e l'altro tercio dell'ufficiale che ne farrà la executione.
8. Itero, che la Camera apostolica et quattro officiali de sancta Chiesa sia tenuto e obligato aiutare et favorire dicte conductore et loro compagni, ministri, factori e lavoratori in ogne et ciascuna cosa che sia a preservatione e augumento de dicta minera e fabrica de allume et de concedere processi, sententia, excommunicatione et fari sequestri, aresti, capture e altra reale e personale executione oportune, et che da dicti conductori e sui seranno rechesti contra chi fraudasse o commettesse alcuno dolo in decto allume o facesse altra cosa non licita in facto de dicto allume overo pietre de dicta vena o minera de allume (256). E similmente de concedere a dicta fabrica ordinationi et statuto opportuni per la salveza de dicta minera et fabrica, si come si usa e costuma fare circa i fati del sale et secondo che da dicti conductori per tempo seranno requisiti.
9. Item, si caso fosse che l'officiale deputato de la Camera fosse negligente per qualunque altra ragione non levasse lo allume facto mesi per mesi, come è dicto doverse fare, che sia licito a dicti conductori fare condurre lo allume facto o in Corneto (257) o in Civitavecchia per più sicurtà della Camera. In tal caso sia tenuta pagare vectori e quello costarà a portare e ogne altra spesa, et ancora in tal caso dicto allume sia a rischo e manchamento de dicta Camera.
10. Item, che la Camera sia tenuta mantenere in pace li luochi dove dicti allumi si faranno, tutto lo tempo che dura dicta locatione. e conducta, da tutti guerre, insulti, ladri, malandrini et turbatori de pace, acioché dicti conductori et loro compagni, ministri, factori e lavoranti possino sicuramente stare e dicto allume lavorare e fabricare senza alcuno sospecto.
11. Item, che dicti conductori et loro compagni, ministri, factori et laoratori habbino salvoconducto de potere venire, stare, pernottare per tutti lochi et terre di sancta Chiesa senza iniuria, danno, lesione, offesa o impedimento alcuno reale o personale, non obstante alcune guerre o represaglie generali o particolari o malefici excessi e delicte commisse fuor di terra di sancta Chiesa, excepto ribelli banditi et condennati di dicta terra de sancta Chiesa, et non obstanti ancisora debiti comuni e particulari facti e contracti fuor di terra de sancta Chiesa con Comunità e altra particulare persona, che non sian subditi a sancta Romana Cliesa (sic).
12. Item, che predicti conducturi, compagni, ministri, factori et lavorante non siano tenuti pagari alcuno datio, gabella, passaggio o altra exactione de instrumenta, ferramenta o altre cose che conducessero necessarie o oportune alla fabricha de dicti allumi et similmente per le victevaglie oportune per loro uso e de li homini de dicte lumere (258).
13. Item, che si alcune questioni o differentie civili nascessero fra alcuni di nui, nostri facturi et lavoranti predicti, di loro carti e ragioni e altre cose concernenti e dependenti dallo esercizio de la dicta fabrica, dicti conductori debbiano essere e siano solo indici e terminaturi de dicte questione e differentie et non possino essere tracti in altro iudicio e a loro sententia degano stare, remette (sic) ogni appellatione; et si fra dicti conductori o alcuni di loro nascesse differentia con qualunque di loro ministri, factori, lavoranti o altre persone sopra loro mercede o qualunque altra cosa, che l'officiale de Nostro Signore deputato li habbia a conoscere e extraiudicialmente e summarie decidere tutte tale differentie, delle quale sententie non si possa per alcuna parte appellare nè trare nanzi ad altro iudicio, salvo alla Camera apostolica (259).
14. Item, che in fine de dicti nove anni che finirà dicta conducta la Camera sia tenuta pigliare et comparare da dicti conductori tutti instrumenta, case, hedificia e massaricie che si trovaranno della fabrica de dicto alume. per quella stima e precio che iudicharanno dui stimatori ellecti uno per ciascuna parte, e in quella hora siano satisfacti de dicto precio in denari o in allume, sì como di sopra s' é dicto: inteso di quelle instrumenta, case, hedificii e massaricie che se trovaranno essere state facte utilmente e oportune, havendo al presente per approvati li lochi de dicti edificii.
15. Item, fo di pacto fra dicte parte che dicte (sic) conducturi per loro uso e di loro compagni, ministri, factori, lavoranti e ogn'altra loro famiglia possino levare della salara di Corneto ogne anno fra tutti loro per fino alla quantità de vintequattro moggia per quello pregio l'hanno li Cornetani e non più, e simile a quella mesura; e similmente possino havere e pigliare paglia et feno quanto a lloro senza costo alcuno, pure che sia senza preiudicio de comunità o de altra privata persona, così nello territorio della Tolfa nova, come de li altri luochi vicini a loro più comodi.
16.    Item, che durante la dicta conducta sia licito a dicti conductori e per infino a quattro famigli per uno potere portare arme offendibile e defendibile per ogni luochi, senza incorrere pena alcuna.
17. Item, si caso fosse che in fine de decta conducta remanesse alcuna quantità de petra cotta per fare allume, che sia licito e possino fare dicti conductori allume de dicta petra non passando la quantità de vinteuno migliaia de cantari. Et così la Camera sia obligata a farglie el pagamento, quando el dicto allume serrà venduto.
18. Item, per potere havere con tempo delle legne sufficiente (sic) alla fabrica de dicto allume foro d'acordo che dicti conductori siano tenuti et obligati di seminare o piantare ogni anno quella quantità de busco pressi (sic) dicti luochi de dicta minera de allume (260), che parerà e piacerà allo officiale della Sede apostolica per lo tempo deputato in dicto luocho, et che la Camera apostolica sia obligata pagare la mità de ogne spesa che se farà in dicto seminare et piantare de dicti busci (261).
19. Item, forono d'acordo dicte parte che dicti conductori possino tenere e pascuare nei tenimenti circostanti a detta fabrica de allume continuamente, a loro volontà e piacimento, perfino in novanta vacche, centovinte buovi aratori e altratante bufale, seicento castrati e millecinquecento pecore fra tutti loro, senza contradicione, licentia o impedimento alcuno, e senza costo alcuno de dohane o d'altro gravamento; intendendo ciascuno delli conductori per la tercia parte al beneficio de quello capitulo, et non excedendo el numero del bestiame suprascripto, possino variare da bestiame a bestiame secundo l'ordine della dohana del bestiame grosso al minuto.
20. Item, forono d'acordo che dicti conducturi possino far lavorare, seminare nel tenimento della Tolfa nova ne' lochi che non faccino preiudicio alla dohana del bestiame per insino alla quantità de sexanta moggie fra grano, orzo, altra biada, senza costo o resposta alcuna e senza contradictione e impedimento, quali luochi li deghono essere assignata (sic) dal dohanero delle pecore che per lo tempo serrà deputato (262).
2I. Item, forono d' accordo che a dicti conducturi sia licito e possino ciascuno de loro construere e edificare in Civitavecchia una casa in quella parte e luocho che non sia preiudicio de alcuna privata persona, e che per l'officiale della Camera a cciò deputato li serà monstrato e desegnato, senza pena o altra contradicione e senza pagamento de terratico o altro censo (263).

III.

Produzione delle allumiere di Tolfa durante il triennio
1462-1465.
[Depositeria generale della Crociata, 1468-1472, c. 99 A].


Nos (264) &c. hon. viris Laur. et Iuliano &c. sal. Cum sit quod hon. viri bo.me. Iohannes de Castro, Bartolomeus Framura et Carolus Gaetanus conductores fabrice aluminis apud Tulfam vetulam in prima conducta eorum, incepta de anno Domini I462, de mense novembris, et que duravit per triennium, durante dicta conducta fecerunt magnam quantitatem aluminium, prout apparet ex libris commissarii dicte alumerie et secundum conventionem per Cameram apostolicam cum eisdem factam, ipsis pro manifactura eorumque alia omni impensa debeatur pro quolibet cantario unus florenus auri de Camera; et in satisfactionem eius quod iis debebatur pro dicta manifactura partim fuerit eis in pecunia numerata satisfactum in diversis quantitatibus et summis pecuniarum et diversis temporibus, prout apparet libro sexto introitus et exitus Camere apostolice retento per Ambrosium de Spannocchiis et socios depositarios pecuniarum dicte Camere tempore fe. re. domini Pii pape secundi, et in libro Cruciate retento per Petrum de Medicis patrem vestrum ac socios depositarios dicte Cruciate; partim vero in satisfactione date fuerunt diverse quantitates aluminium ad rationem trium florenorum similium pro quolibet cantario, videlicet Iohanni de Castro cantaria quatuormilia ut patet in libro commissarii signato B. folio .VII., itero Bartholomeo Framure et Carolo Caetano cantaria 6666 lib. I00, prout patet in libro dicti commissarii signato «, (265) folio 190, item eisdem cant. 4000 in una et in alia partitis cant. 1500, prout patet in libro dicti commissarii signato A, fo. 23I, et cant. 89I lib. 50, prout apparet in libro dicti commissarii signato B, fo. 8; que omnes summe constituunt summam cantarior. 17058, que ad rationem ducatorum similium trium pro quol. cantario constituunt summam ducator. similium quinquagintàunum milium centumseptuaginta quatuor. Idcirco vobis per presentes mandamus et mittimus, quatenus ad introitum et exitum dicte Cruciate describatis predictam summam duc. 51.I74, videlicet: ad introitum dicte Cruciate a predictis constructoribus, ex retractu et pro valore cantarior. predictor. decemseptem miliumquinquagintaocto, ad rationem predictam, ducatos predictos 51.174, ad exitum vero eiusdem Cruciate summam ducator. 5I.I74 traditorum in alumine eisdem constructoribus pro parte manufacturarum alumini, sicut premittitur, solutorum, quos &c. Datum Rome in domibus nostris &c. die .xv. iunii 1470 &c.
Pro ordinandis computis examinatum et conclusum in Camera. Marcus cardinalis S. Marci.

IV.


Saldo di prestito fatto dai Medici alla Camera apostolica
per le allumiere di Tolfa (1467).
[Depositeria generale della Crociata, 1468-1472, c. 90 P].


Nos &c. Petro [de Medicis] &c. sal. Cum fe. re. Pius papa II per suum breve concesserit, ut tuis sumptibus coqui faceres fornaces .LX.. petrarum aluminis, ut ex earum proveniente alumine tibi satisfacias de eo quod habere debebas a Iohanne de Castro occasione expensarum per eum factarum circa inventionem et verificationem aluminis Tulfetani, nobisque postea ex nonnullis bonis respectibus fidedigno relatu constet, magis conducere ut occasione predicta tibi retineas expedita cantaria millequingenta de quantitate aluminum per te recepta in Civitavetula, quam nobis teneris restituere, quam quod tu lapidem per te alio modo perficias; cumque intellexerimus te velle cum dicto Iohanne computa solidare, tibi per presentes concedimus et mandamus, quatenus de dicta quantitate, ut prefertur, per te recepta et nobis restituenda tibi retineas dicta cantaria millequingenta in totali satisfactione dictarum expensarum, que in tuis computis admittemus. Datum &c. Rome, die septima martii I467.

Hier. de Saxoferrato

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